AgenPress – Nella bozza del dl si prevede il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Ci sarà anche la stretta sull’accesso ai siti pornografici.
Lo si legge nel documento portato alla riunione della maggioranza e che costituirà il testo del disegno di legge sul contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Nel decreto che il consiglio dei ministri esaminerà domani è prevista anche la stretta sull’accesso ai siti pornografici. La proposta, fortemente voluta dalla ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, prevede misure di certificazione dell’età per l’accesso a determinati siti e un incoraggiamento alle famiglie all’uso del “parental control” sui dispositivi in uso ai minori.
Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto ala procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca “unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”.
Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto alla procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca “unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”. Nei confronti di chi “era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.
Viene introdotto il “percorso di rieducazione del minore” Il pm, nel caso di reati per i quali è prevista la pena non superiore nel massimo a 5 anni di reclusione, si legge nel testo, notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento a condizione che il minore “acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.
Al termine del percorso di reinserimento e rieducazione, il giudice, valutato l’esito positivo del programma rieducativo, pronuncia sentenza di non luogo a procedere dichiarando l’estinzione del reato. Nel caso di valutazione con esito negativo riguardo all’attività svolta dal minore durante il programma rieducativo, il giudice restituisce invece gli atti al pubblico ministero per la prosecuzione del procedimento penale.
Il provvedimento abroga l’articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere “chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria”.
La bozza del decreto prevede anche lo stanziamento di fondi per un totale di 32 milioni di euro in tre anniper le scuole del Mezzogiorno. Lo scopo è quello di “potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano Agenda Sud”. La spesa autorizzata per il 2023 sarà di 6,4 milioni, per il 2024 di 16 milioni e per il 2025 di 9,6 milioni. Il provvedimento prevede, poi, a partire dal primo gennaio 2024 l’istituzione di un Fondo contro la dispersione scolastica.