Milano. Tirano cavo d’acciaio ad altezza uomo in Viale Toscana. “Volevamo solo divertirci”. Arrestato 24enne, si cercano gli altri due complici

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AgenPress – Un ragazzo di 24 anni con precedenti è stato arrestato per strage e attentato alla sicurezza dei trasporti per aver teso un cavo d’acciaio ad altezza d’uomo in viale Toscana.

Il giovane, Alex Balocco,  che ha ammesso le sue responsabilità, ha agito con altre due persone che non sono ancora state identificate. A dare l’allarme, mercoledì notte, è stato un residente nella zona che era appena rientrato a casa e ha visto i tre tendere il cavo.

La fune era stata presa da un vicino cantiere e i tre l’avevano tesa tra un albero e una pensilina dell’Azienda Trasporti. Il 24enne, condotto in carcere a San Vittore, ha precedenti di polizia e abita nella zona dove è stato fermato.

Uno dei due ragazzi scappati è un cultore di arti marziali che abita in zona San Siro. L’arrestato e i suoi due amici rischiano almeno 15 anni di carcere se l’accusa di tentata strage sarà confermata. Il cavo era stato rubato in un cantiere della zona qualche ora prima. “Ci volevamo solo divertire”, ha detto Balocco ai carabinieri. Il cavo era teso in modo da renderlo rigido e inamovibile. E i danni sarebbero stati comunque maggiori se fosse passato qualcuno su due ruote. I carabinieri hanno dovuto usare una cesoia per tranciarlo.

I militari, allertati da un residente il quale ha notato i tre ragazzi che sistemavano il cavo sulla carreggiata in direzione viale Isonzo, “legandolo” con moschettoni al palo di un segnale stradale e alla pensilina Atm.

Immediatamente sono arrivate tre pattuglie: una ha immediatamente liberato la via tranciando il filo, mentre altre due si sono messe sulle tracce dei responsabili.

Durante l’interrogatorio, il giovane avrebbe detto di aver commesso “una bravata”.

 “Ho sentito dei rumori, mi sono affacciato, ho visto queste persone che avevano legato il cavo. Poi è passata un’auto e ha beccato il filo in pieno”. È il racconto di Nicola Ricciardelli, 26 anni, consulente finanziario che ha allertato i carabinieri. “Ho richiamato i tre che si sono allontanati, ho avvisato i carabinieri e intanto quei ragazzi sono tornati, ridevano, scherzavano come se non avessero montato sulla carreggiata una trappola mortale. Quando ho visto un motociclista in lontananza ho urlato dalla finestra di non avvicinarsi, anche se non mi avrebbe mai sentito. Per non so quale miracolo ha svoltato prima. Rifarei tutto: se qualcuno fosse morto per quella trappola, ora sarei a pezzi”.

L’auto, secondo il racconto del testimone, “si è fermata circa 300 metri più avanti, ma il conducente non è mai sceso. Poi, dopo circa un quarto d’ora è ripartito. Non so in che condizioni sia il conducente dell’auto, ma la vettura sicuramente non era indenne. Parliamo di un cavo edile bello grosso, in acciaio”.

 

 

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