AgenPress – I bambini malnutriti a Gaza non ricevono il cibo e le cure mediche di cui hanno bisogno per sopravvivere, perché il cibo è bloccato a ogni passo e il sistema sanitario è distrutto.
Nel Nord della Striscia 1 bambino su 3 sotto i due anni soffre di deperimento, la forma più grave di malnutrizione.
A Gaza le famiglie riferiscono che i loro figli soffrono di gravi perdite di peso, debolezza e desquamazione cutanea. I 346.000 bambini sotto i cinque anni presenti nella Striscia sono quelli a più alto rischio di malnutrizione.
Si stima che già 1 bambino su 3 sotto i due anni soffra di deperimento, e secondo il Global Nutrition Cluster, un gruppo di organizzazioni umanitarie focalizzate sulla nutrizione, le stime sulla malnutrizione sono raddoppiate rispetto a gennaio, quando a soffrirne erano 1 bambino su 6.
A Gaza i bambini malnutriti hanno urgentemente bisogno di alimenti ricchi di nutrienti e facili da consumare, come gli alimenti terapeutici pronti all’uso e il latte terapeutico per i più piccoli. Hanno anche bisogno di farmaci essenziali come antibiotici, strutture e operatori sanitari qualificati in grado di individuare e curare la malnutrizione.
Cibo salvavita, prodotti nutrizionali e forniture mediche si trovino al confine, a pochi chilometri da dove i bambini muoiono inutilmente e dolorosamente di malnutrizione. Tutto questo è inconcepibile.
In questo momento, le forniture salvavita che potrebbero essere utilizzate per curare i bambini malnutriti vengono ritardate e ne viene bloccato l’ingresso da parte del governo israeliano, mentre viene impedito l’ingresso per giorni, settimane o addirittura mesi al cibo e ai medicinali essenziali. Inoltre, è stato segnalato che bombole di ossigeno, ventilatori e depuratori d’acqua siano stati respinti al confine e sia stato del tutto negato loro l’ingresso dalle autorità israeliane.
Più di 400 attacchi all’assistenza sanitaria documentati da ottobre, 26 dei 36 ospedali di Gaza sono stati resi completamente non funzionanti, mentre l’ingresso di forniture mediche nella Striscia rimane limitato. Gli aiuti umanitari alternativi, come i lanci aerei, non possono aggirare queste restrizioni, anche perché i bambini malnutriti hanno bisogno di assistenza specializzata ininterrotta. Al contrario, il consumo improvviso e incontrollato di certi tipi di cibo può rivelarsi un pericolo per la loro vita.
I lanci aerei, inoltre, hanno ucciso dozzine di persone nelle ultime settimane a Gaza, compresi bambini, o direttamente o perché sono annegati mentre cercavano di raggiungere disperatamente gli aiuti.
Diventa sempre più difficile raggiungere i bambini e le famiglie nel Nord di Gaza, dove la carestia è imminente. Le autorità israeliane continuano a negare all’UNRWA l’accesso al Nord di Gaza per fornire assistenza alimentare di emergenza. Gli attacchi agli operatori umanitari e alle distribuzioni alimentari rendono la consegna degli aiuti pericolosa, limitando ulteriormente una risposta umanitaria già ostacolata.
L’ultima notizia dell’uccisione a Gaza degli operatori della World Central Kitchen ci addolora profondamente e rappresenta un’ennesima perdita inaccettabile. Loro, come tutti gli altri uomini e donne che lavorano per portare aiuti umanitari, sono protetti dal diritto umanitario internazionale e non possono in alcun modo diventare target di guerra.
Tutti i bambini di Gaza si trovano ad affrontare la carenza di cibo. I nutrienti come le vitamine e il ferro che i bambini ottengono da frutta e verdura sono diventati scarsi e le famiglie non possono più accedervi.
Yahya è uno degli 1,2 milioni di sfollati che attualmente vivono a Rafah, nel Sud di Gaza, una città che di solito ospita 280.000 persone. Suo nipote è morto di fame, a causa delle restrizioni all’accesso degli aiuti e dei beni commerciali in tutta Gaza da ottobre 2023. “Si è ammalato a causa della mancanza di cibo e nutrizione. Ha avuto l’anemia e altre complicazioni. Non dovremmo morire in questo modo. Non è giusto morire di fame” ha detto.
Quando si manifesta una malnutrizione acuta grave, i bambini spesso sviluppano altre complicazioni: il sistema immunitario, ad esempio, inizia a indebolirsi, rendendo potenzialmente letali condizioni altrimenti non pericolose per la vita, come la diarrea, che è attualmente dilagante a Gaza a causa degli sfollamenti di massa e delle scarse condizioni igieniche aggravate dalla distruzione delle infrastrutture idriche. Soffrono di diarrea anche i neonati e i piccoli di sei mesi. La malnutrizione e la denutrizione violano il diritto a crescere e sopravvivere dei bambini, approfondisci le cause e le conseguenze.
“I bambini hanno sviluppato segni di malnutrizione, soprattutto nei primi quattro mesi. Hanno perso molto peso, non hanno più energia per giocare. Anche la loro pelle ha cominciato a diventare giallastra a causa della mancanza di ferro e zucchero. Mio figlio di 10 anni ha iniziato ad avere la pelle screpolata, soprattutto intorno agli occhi”.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha già chiesto un cessate il fuoco temporaneo: questo deve essere attuato ora e sostenuto in modo definitivo.
Il governo di Israele deve inoltre consentire immediatamente l’ingresso nella Striscia di Gaza di attrezzature mediche, forniture, operatori e medicinali salvavita per evitare che altri bambini vengano uccisi dalla malnutrizione e dalle malattie.
“Stiamo assistendo all’annientamento del benessere fisico e mentale dei minori a Gaza. La velocità con cui sono stati spinti verso la morte, negli ultimi sei mesi, è a dir poco sconcertante. La fame non deve mai essere usata come arma di guerra. 27 bambini sono già stati uccisi dalla fame e dalle malattie: se il mondo non agisce adesso, a quel numero se ne aggiungeranno innumerevoli altri” ha dichiarato Xavier Joubert, Direttore di Save the Children nei Territori Palestinesi Occupati.