Francesco Sciaudone (Managing Partner di Grimaldi Alliance) all’incontro Build in Italy Remind: “E’ fondamentale pensare ad uno strumento di sistema che supporti gli interventi di efficientamento e riqualificazione degli immobili”

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AgenPress. Si è svolto il 22 aprile 2024, a Palazzo Ferrajoli, l’iniziativa “Build in Italy – l’Italia che Abiteremo by Remind”, incontro volto ad esplorare il futuro dell’Italia attraverso l’esperienza di esperti, decision-maker e leader del comparto immobiliare allargato ai settori produttivi della Nazione. L’Italia si trova ad affrontare sfide importanti legate soprattutto alla sostenibilità ambientale e all’implementazione di nuove tecnologie all’interno del complesso processo di trasformazione degli stili di vita per il benessere e la sicurezza delle persone nei luoghi, spazi, territori e città in cui vivono, operano e transitano.  In risposta a queste sfide, come sostenuto da Remind, emerge sempre più l’importanza di promuovere la collaborazione tra pubblico e privato adottando un approccio integrato che consideri congiuntamente tre pilastri fondamentali dell’economia: l’immobiliare, le infrastrutture e i trasporti.

Ignazio La Russa Presidente del Senato della Repubblica e Paolo Crisafi Presidente Remind

L’incontro è stato aperto da un indirizzo di saluto del Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa: “E’ con piacere che invio il mio saluto in occasione dell’iniziativa “Build in Italy – L’Italia che abiteremo by Remind”, che si svolge in quella meravigliosa cornice che è Palazzo Ferrajoli. Desidero rivolgere al Presidente Paolo Crisafi e a tutta l’organizzazione di Remind il mio personale plauso per l’organizzazione di un evento importante che saprà certamente fornire un utile contributo alle politiche abitative nazionali. L’immobiliare è da sempre uno dei pilastri fondamentali per l’economia italiana. Il patrimonio immobiliare italiano rappresenta nel migliore dei modi quella stratificazione culturale e architettonica millenaria che fa delle nostre città e dei nostri borghi delle vere e proprie eccellenze a livello mondiale. È proprio da qui che bisogna partire per poter elaborare una corretta valutazione relativa al futuro, alla sostenibilità energetica ed ambientale, così come alla qualità della vita e alla socialità di cittadini e famiglie. Sono proprio le famiglie italiane, da sempre ancorate al “valore” non solo economico delle case, a testimoniare nel migliore dei modi come la nostra Nazione abbia saputo coniugare storia e innovazione, tradizione e sperimentazione. Le autorevoli presenze del Governo e i tanti relatori previsti sapranno offrire utili elementi di riflessione per connettere le infrastrutture, le mobilità e l’immobiliare con i territori e con i luoghi in cui gli italiani si incontrano, vivono e lavorano. Sono quindi certo che le riflessioni di questa giornata Remind, insieme alla valenza di un così elevato livello di confronto istituzionale, rappresenteranno un ulteriore e utile arricchimento per tutti gli operatori del settore e per le tante e diverse attività che costituiscono un fondamentale patrimonio da custodire e sostenere”.

Giorgio Mule’ Vicepresidente della Camera dei Deputati

Ha poi fatto seguito un messaggio del Presidente della Camera Giorgio Mule’: “Saluto Remind, saluto e il Suo presidente Paolo Crisafi. Build in Italy è un incontro assai interessante, un incontro che interpella chiunque. Non soltanto le aziende e le associazioni, ma l’Italia intera. Perché l’Italia che abiteremo è il nostro futuro e su questo futuro dobbiamo essere chiari. Deve essere un futuro sostenibile, deve essere – certamente – un futuro che guarda alla transizione ecologica, la transizione digitale. Ma deve essere un futuro che fa i conti con la realtà. Non si può imprigionare il futuro in direttive, come quelle Europee, che impongono tempi troppo stretti, troppo ravvicinati per un patrimonio immobiliare come quello Italiano, per un tessuto urbanistico che in Italia è un unicum rispetto a tante altre Nazioni dell’Unione Europea.  Per questo la direttiva, non vincolante, approvata al Parlamento europeo, sul quale non a caso diversi partiti, tra cui quello che io rappresento, hanno votato decisamente contro, è una di quelle direttive che non tiene conto della particolarità italiana. E allora oggi è fondamentale incontrarsi ed è importante che Remind lo faccia parlando di queste sfide che interessano ogni cittadino. Il 2030 e il 2050 sono date che devono fare i conti con la realtà di Paesi del Quattrocento, di case costruite nel Cinquecento e nel Seicento, e che dall’oggi al domani non possono diventare il Bengodi della domotica e il Bengodi della transizione ecologica. È bene riflettere e fare i passi tenendo conto di tutto ciò che accade in questo XXI secolo, ma senza avere fretta perché, come recita il vecchio adagio, la fretta non produce mai nulla di buono.

Con questo auspicio auguro a Remind buon lavoro. Rileggerò gli atti con le vostre riflessioni perché sono un contributo fondamentale per chi deve decidere, poi, quali sono le norme da applicare”.

Ha tenuto un Focus Speech nella sezione “Visioni per un Nuovo Paradigma Immobiliare e Infrastrutturale” Francesco Sciaudone Managing Partner di Grimaldi Alliance: “Le sfide poste dalla Direttiva EPBD sono importanti e complesse. Come oramai consolidato nella legislazione comunitaria, la Direttiva costituisce un intervento di sistema, funzionale ad attivare iniziative in un contesto di ampio respiro attraverso il coinvolgimento di una pluralità di soggetti attori e stakeholders.

L’impegno per la sostenibilità continuerà a definire gli interventi della Commissione anche nel prossimo futuro. Anche il mercato, incluso quello immobiliare, si muoverà verso un consolidamento della svolta green. È evidente che in considerazione della portata sistemica dell’intervento, anche gli strumenti attuativi dovranno essere molteplici e adatti a venire incontro alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti (titolari delle risorse, soggetti attuatori, investitori, operatori del mercato, finanziatori e proprietari degli immobili). L’offerta degli strumenti dovrà essere tempestiva per consentire di avviare le attività in tempi certi e ragionevoli al fine di incentivare l’investimento nell’efficientamento energetico degli immobili anche attraverso ritorni adeguati per gli investitori. Immobili con elevante prestazioni energetiche rispondenti agli standard della Direttiva EPBD accrescerebbero il valore del patrimonio immobiliare del Paese, agevolando a propria volta la raccolta di capitali favorendo, quindi, un circolo virtuoso di investimenti nel settore immobiliare allargato (che come noto rappresenta un settore portante per il PIL e l’economia del Paese). Sarà onere dello Stato in primis ma anche dei soggetti coinvolti fornire le risposte richieste dall’Unione Europea in primis, e dagli operatori del mercato, in secondo luogo, affinché gli obiettivi posti dalla Direttiva possano trasformarsi in un volano per il settore immobiliare italiano, nonché per l’intera economia italiana e, da ultimo, dell’Unione Europea. Sarà di fondamentale importanza trovare un equilibrio delle fonti finanziarie che garantiranno un così elevato numero di ristrutturazioni degli immobili. Non potrà prescindersi da una fitta collaborazione di tutti gli attori: dallo Stato alle regioni e gli enti locali, fino ad arrivare alle istituzioni dell’Unione Europea per giungere, da ultimo, agli investitori privati nei confronti dei quali dovranno essere resi accessibili adeguati strumenti di credit enhancement secondo gli schemi e gli strumenti che abbiamo descritto in precedenza (oltre che altre figure chiave nelle progettuali dell’efficientamento energetico, quali progettisti, contraenti generali, contraenti specializzati e installatori), attraverso una risposta allargata di sistema in grado di sfruttare l’esperienza gestionale maturata tramite gli strumenti di finanziamento e garanzia utilizzati in passato, ma adattandoli alle specificità ed agli obiettivi della Direttiva EPBD. Nel senso di quanto sopra e raccogliendo i precedenti spunti si potrebbe concretamente pensare ad uno strumento di sistema che supporti gli interventi di efficientamento e riqualificazione degli immobili in funzione del raggiungimento degli obiettivi in una logica di finanza di mercato, grazie all’uso delle varie forme di risorse pubbliche disponibili. Tale strumento potrebbe prendere la forma di fondi di garanzia attivabili dagli operatori a supporto di progetti funzionali alla realizzazione di nuovi edifici o a operazioni di efficientamento e riqualificazione degli edifici esistenti: potrebbero difatti ipotizzarsi interventi volti a garantire sia investitori che soggetti privati proprietari di immobili e/o costruttori come ad esempio: – un fondo di garanzia a copertura di operazioni di finanziamento green e/o di operazioni di bond (anche di tipo basket) volte a finanziare la realizzazione di investimenti coerenti con finalità della direttiva; sia un fondo di garanzia accessibile a privati e costruttori a copertura dei i canoni di locazione rinvenienti dagli immobili costruiti e/o efficientati in coerenza con le best practices e gli standard della direttiva al fine di rendere bancabili le operazioni, mitigando il rischio di mercato; nel contesto sopra descritto, nel disciplinare i requisiti di accesso ai fondi, potranno essere declinate in maniera puntuale le previsioni volte ad assicurare che l’utilizzo dei fondi sia posto a beneficio di soggetti, progetti e investimenti che utilizzino tecnologie innovative in termini di sostenibilità ambientale ed economica efficaci ai fini della generazione, della distribuzione, dello stoccaggio e del consumo ottimali dell’energia al fine di sostenere un sistema energetico più affidabile, sostenibile ed efficiente.”

Ha concluso i lavori Paolo Crisafi Presidente di Remind e promotore di Build in Italy: “Le nostre città, i nostri paesaggi, le strade e i vicoli sono il risultato di quella complessa commistione di tradizione e innovazione, di bellezza e funzionalità, che sono l’essenza del “Made In Italy”. Una ‘fusione’ radicata nella passione e nell’abilità dei nostri imprenditori, manager, professionisti, artigiani e tecnici che lavorano instancabilmente per creare ambienti che rispecchino al meglio la nostra identità.  Riflettere sull’Italia che abiteremo ci aiuta a comprendere come affrontare le sfide che ci attendono dandoci la possibilità di prendere decisioni personali e collettive pragmatiche e realistiche sempre per promuovere la sicurezza delle Nazione garantendo, al contempo, la tutela dell’ambiente e il benessere delle persone. È fondamentale considerare che le azioni che intraprendiamo oggi avranno un impatto significativo sul futuro dell’Italia e sulle generazioni a venire; “siamo, infatti, i luoghi che abitiamo”. Collaboriamo con il Governo, il Parlamento e le altre Istituzioni, in particolare, nell’individuare e porre in essere le direttrici su cui bisogna lavorare riassunte nelle “tre S”: Senior Housing, Social Housing e lo Student Housing. Vogliamo essere parte della soluzione per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla cultura dell’abitare e all’efficientamento energetico adottando azioni concrete e durature per la sicurezza di famiglie e imprese. Il comparto immobiliare allargato è in continua evoluzione, e l’associazione è determinata ad essere parte attiva e integrativa di questo cambiamento in modo positivo.

È quanto mai necessario inserire in una visione di sistema le tradizionali categorie settoriali, importanti per compattare i segmenti delle attività produttive, al fine di dare un nuovo impulso all’incontrovertibile esigenza dei tempi di congiungere il più vasto panorama di attori e la più estesa partecipazione delle professioni e dei soggetti pubblici e privati, favorendo così sinergie, reti, reciproci arricchimenti. Il nostro scopo è quello di costruire un presente e un futuro migliore, integrando il vasto bagaglio tecnico e esperienziale del passato con le nuove frontiere dell’innovazione all’interno di un tessuto sociale, economico e culturale in costante evoluzione. La nostra proposta sta proprio nell’alimentare la collaborazione tra pubblico e privato per migliorare e rendere organiche le attuali e future misure per la cultura dell’abitare, per l’attrattività degli investimenti, per lo sviluppo sostenibile e per la messa in sicurezza della Nazione; e ciò anche con un campo d’azione sulla prevenzione dei rischi e la gestione delle emergenze legate al territorio.  Un PNSS – Piano Nazionale per la Sicurezza e la Sostenibilità sia relativamente al patrimonio sia alle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, operano e transitano. Continueremo a collaborare con le istituzioni per affrontare le sfide del presente e per cogliere le opportunità che ci attendono, con l’obiettivo che l’immobiliare allargato possa contribuire sempre di più alla crescita della nostra amata Italia”.

 

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