AgenPress. “L’UGL guarda con favore all’ambizioso piano di investimenti pari a 800 miliardi di euro proposto da Mario Draghi nel Rapporto sul futuro della competitività europea presentato oggi a Bruxelles. Appare, in tal senso, condivisibile l’appello rivolto ad un cambiamento radicale perché l’Ue continui ad esistere.
È fondamentale impiegare risorse senza precedenti, in tal caso oltre il doppio rispetto al noto piano Marshall, pari al 5% del Pil Ue, per rilanciare l’innovazione, la difesa, le infrastrutture e l’istruzione al fine di colmare il divario con le principali economie globali. Il calo della produzione industriale in Germania e lo spettro della recessione dimostrano che l’ideologia fallimentare dell’austerity risulta ormai insostenibile e mette in pericolo la sopravvivenza stessa del mercato unico.
È tempo di fermare la pericolosa deriva verso cui si sta spingendo il continente europeo caratterizzata da massicce delocalizzazioni, perdita di know-how e competitività a fronte di una progressiva finanziarizzazione dell’economia. Per invertire la rotta attuale, come sostenuto dal Presidente Mattarella, occorre completare l’edificio finanziario europeo ponendovi mano sollecitamente.
È altresì indispensabile introdurre il voto a maggioranza qualificata superando l’unanimità per accelerare il processo decisionale. Il contrasto all’eccessiva burocratizzazione e il rafforzamento della sovranità europea rappresentano una sfida esistenziale. Come ribadito dall’UGL, la strada maestra resta l’emissione di un titolo di debito pubblico comune, uno strumento necessario per raggiungere tali obiettivi e ridurre l’elevato tasso d’interesse che rappresenta la principale causa della crescita dei debiti pubblici nazionali. Urgono, pertanto, forme di finanziamento comune per rilanciare la crescita, avviare una nuova fase di risorgimento industriale e garantire la creazione di posti di lavoro”.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea presentato oggi a Bruxelles dall’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi.