AgenPress – Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del secondo trimestre del 2023.
La crescita congiunturale del Pil diffusa il 2 settembre 2024 era stata lo stesso dello 0.2%, quella tendenziale era stata dello 0,9%.
Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. Complessivamente il 2024 presenta 4 giornate lavorative in più rispetto al 2023.
La variazione acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%, uguale a quella diffusa il 2 settembre 2024.
Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna i consumi finali nazionali presentano una crescita dello 0,5%, mentre gli investimenti fissi lordi diminuiscono dello 0,1%. Le importazioni sono cresciute dello 0,2% e le esportazioni sono diminuite dell’1,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,4 punti percentuali alla crescita del Pil: 0,2 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, 0,2 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) mentre il contributo da parte degli investimenti fissi lordi è risultato nullo. La variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,3 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato negativo per 0,5 punti percentuali.
Riguardo al valore aggiunto dei principali comparti produttivi, agricoltura e industria risultano in diminuzione rispettivamente dell’1,6% e dello 0,5%, mentre i servizi crescono dello 0,4%.
Per il totale economia, le ore lavorate si sono ridotte congiunturalmente dello 0,2%, i redditi da lavoro dipendente pro-capite sono cresciuti dell’1,6%.
Nel secondo trimestre del 2024 l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil è diminuita rispetto allo stesso trimestre del 2023 al 3,4%, mentre il saldo primario è tornato positivo per la prima volta dal quarto trimestre del 2019.