AgenPress. Sarebbe molto utile se l’attenzione che ottengono, anche giustamente, i processi, la ottenessero anche i temi per i quali poi certi processi si celebrano. Perché oggi gli occhi di tutti sono puntati sull’aula di tribunale nella quale sarà pronunciata la sentenza per la barbara uccisione di Giulia Cecchettin, ma altrettanto non avviene quando cerchiamo di far emergere – al di là dei dati di cronaca – la dimensione del problema della violenza sulle donne.
L’impressione è che l’allarme che lanciamo ogni giorno faccia la fine di una predica inutile, quasi petulante e noiosa. Ho il timore, insomma, che l’attenzione del grande pubblico sia catalizzata dal fatto processuale, e non sufficientemente anche da quanto il fatto criminoso rappresenti.
Non pretendo che le quotidiane lamentazioni di chi si occupa dei diritti delle donne ottengano la visibilità di un processo importantissimo e che sta a cuore a tutti, ma mi auguro sinceramente che le luci che, suo malgrado, Giulia Cecchettin ha visto puntare su di sé non si spengano dopo la sentenza. Spero che continuino, invece, a illuminare questo tema. Nella speranza che di questi processi se ne vedano sempre meno.
E’ quanto dichiara, in un post su Fb, Alessandra Mussolini.