AgenPress – Almeno 300 soldati nordcoreani sono stati uccisi e altri 2.700 feriti nei combattimenti nell’oblast’ russa di Kursk, ha affermato il 13 gennaio il Servizio di intelligence nazionale della Corea del Sud (NIS), secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Il NIS ha attribuito l’ elevato numero di vittime alla “mancanza di comprensione della guerra moderna” da parte dei soldati, compresi i loro “inutili” tentativi di abbattere i droni a lungo raggio.
Le truppe nordcoreane sono state dispiegate nell’Oblast di Kursk lo scorso autunno per supportare le forze russe nel contrastare un’incursione ucraina lanciata il 6 agosto. Le forze ucraine hanno continuato a combattere nella regione, sfruttando le loro posizioni per potenziali negoziati futuri.
Le dichiarazioni del NIS seguono le dichiarazioni del presidente Volodymyr Zelensky del 9 gennaio, secondo cui le forze nordcoreane che combattono a fianco delle truppe russe hanno subito 4.000 vittime, tra morti e feriti.
Secondo quanto riportato dal NIS , la Corea del Nord avrebbe costretto i suoi soldati a suicidarsi per evitare la cattura da parte delle truppe ucraine.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha confermato il 27 dicembre che alcuni soldati nordcoreani si sono tolti la vita , temendo ritorsioni contro le loro famiglie in caso di cattura.
L’11 gennaio, Zelensky ha annunciato la cattura di due soldati nordcoreani nell’Oblast di Kursk. I prigionieri di guerra (POW), identificati dal NIS come membri del Reconnaissance General Bureau, l’agenzia di intelligence militare della Corea del Nord, sono ora sotto la custodia del Servizio di sicurezza ucraino (SBU) e stanno ricevendo cure mediche.
Zelensky ha condiviso un filmato dell’SBU che interroga i prigionieri di guerra con l’assistenza di traduttori coreani. Nel video, un soldato ha espresso il desiderio di tornare in Corea del Nord, mentre l’altro ha detto che desiderava rimanere in Ucraina.