AgenPress – L’avviso di indagine della Procura di Roma ha fatto “un danno alla nazione”, ha detto la premier Giorgia Meloni. “L’atto era chiaramente un atto voluto tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid”.
“A chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia. L’atto era chiaramente un atto voluto, tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità”:
La presidente del Consiglio risulta indagata insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano e ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. “Alcuni giudici vogliono governare: allora si candidino”, ha attaccato Meloni.
In una nota, i capigruppo M5S delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Bruno Marton replicano affermando: “Meloni dice che l’indagine contro di lei sul caso Almasri è un danno all’Italia, quindi colpa dei soliti magistrati nemici della Patria. Ma il danno all’immagine del nostro Paese lo ha causato lei, mostrando al mondo che l’Italia è sotto ricatto e complice di un criminale torturatore assassino e stupratore di bambini, al punto di violare il diritto internazionale per sottrarlo alla giustizia. Una visione delle cose propria di una mentalità malavitosa, per cui lo scandalo non è la malefatta, ma la sua denuncia pubblica”.