AgenPress. “Ho depositato un disegno di legge per permettere di ottenere il riconoscimento del titolo di studio conseguito all’estero in modo da poterlo utilizzare per lavorare. Attualmente la procedura per il riconoscimento è lunga, complessa e costosa, irta di problemi burocratici.
Il ddl, che è sollecitato anche da innumerevoli segnalazioni di studenti transfrontalieri tra Italia e Slovenia, vuole correggere la legislazione vigente semplificando e accelerando il processo di riconoscimento dei titoli di studio esteri. Confido che su questo campo possa arrivare una concreta condivisione dalla maggioranza”.
La senatrice Tatjana Rojc (Pd), rende noto il deposito avvenuto ieri del disegno di legge recante “Riconoscimento dei titoli di studio esteri a fini di partecipazione a pubblici concorsi”.
Tenendo conto della Convenzione di Lisbona, il ddl interviene sulla materia modificando l’articolo 38 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e applicando la disposizione che attribuisce alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, previo parere conforme del Ministero dell’istruzione ovvero del Ministero dell’università e della ricerca, il riconoscimento dei titoli di studio esteri, aventi valore ufficiale nello Stato in cui sono stati conseguiti, ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici destinati al reclutamento di personale dipendente.
“Questo intervento legislativo – si spiega nel ddl – mira ad alleggerire gli oneri di allegazione sostituendoli con una mera dichiarazione all’atto della domanda di partecipazione al concorso e a semplificare gli aggravamenti procedimentali, sostituendoli con il silenzio assenso”.
In dettaglio, si precisa che “il candidato che presenta domanda di partecipazione a pubblico indicando il possesso di un titolo di studio conseguito all’estero si prevede sia ammesso con riserva e che ove risulti vincitore, questi abbia l’onere, a pena di decadenza, di dare comunicazione dell’avvenuta pubblicazione della graduatoria, entro quindici giorni, al Ministero dell’università e della ricerca ovvero al Ministero dell’istruzione”.