AgenPress. “Quando ero presidente della Rai avevo la netta impressione, che era in realtà una certezza, di essere intercettato sia al telefono che negli ambienti che frequentavo. E questo è grave, perché l’intento era sapere se c’erano elementi con cui potermi ricattare, se avevo amanti o se prendevo tangenti. Questo purtroppo nella nostra società accade quotidianamente: nella politica nazionale e internazionale c’è la tendenza a cercare elementi per mettere in difficoltà le persone”.
Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano l’ex presidente Rai Marcello Foa intervenuto nella trasmissione ‘Battitori Liberi’, condotta da Gianluca Fabi e Savino Balzano, in merito al suo nuovo libro ‘La società del ricatto’.
E ha proseguito “Ricordiamo tutti la frase che Meloni, durante la creazione del governo, disse a Berlusconi. Affermò che lei non era in alcun modo ricattabile: questo ci dà l’idea di quanto sia diffusa questa tendenza, parliamo di un virus che è entrato nella nostra società”. Foa si è poi soffermato sul tema del vincolo esterno, affermando che “purtroppo è un problema grave, che in Italia ha un impatto enorme.
Tutti si dicono democratici, ma quando fai parte dell’Ue e non controlli la moneta sei sotto ricatto. Non possiamo dimenticare la lettera che Berlusconi ricevette da Draghi, allora presidente della BCE, che lo constrinse di fatto a dimettersi. Io credo- sostiene Foa- che chi vince le elezioni debba avere il potere di applicare il programma per il quale è stato eletto. Oggi invece chi vince ha talmente tanti paletti esterni, che non può che seguire la strada prefissata: ci stanno portando via la democrazia” ha concluso Marcello Foa.