AgenPress. Il modo migliore per rendere omaggio a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e alla loro scorta, massacrati il 23 maggio 1992 a Capaci, è quello di far prevalere in ogni contesto la verità.
È quello che sta facendo la Commissione Antimafia.
Finite con una assoluzione in Cassazione le farneticanti tesi della trattativa Stato-mafia, di recente la magistratura nissena ha archiviato altri deliri, quelli delle piste nere e di Delle Chiaie a Capaci. Purtroppo questo depistaggio continua da parte di gruppi di minoranza e di ex magistrati che diffondono tesi infondate.
È gravissimo che alla vigilia del 23 maggio la televisione di Stato abbia diffuso nuove menzogne. Sigfrido Ranucci è un bugiardo e ha diffuso le bugie dette dall’ex brigadiere dei Carabinieri Walter Giustini e da Maria Romeo, moglie del mafioso Alberto Lo Cicero. La televisione di Stato con Report ha diffuso menzogne. E il 23 maggio bisogna parlare chiaro. Lo Stato ha combattuto la mafia con i Carabinieri e con gli eroi della legalità della magistratura e della polizia. Altri devono delle spiegazioni.
Fu gravissima l’archiviazione parziale dell’inchiesta Stato-mafia firmata da Scarpinato e altri nell’estate del ’92. Borsellino doveva andare nelle caserme dei Carabinieri per parlare con gli investigatori dell’Arma, non fidandosi di una procura di Palermo dalla quale uscivano carte che finivano nelle mani dei mafiosi.
Basta retorica. Il 23 maggio si renda onore a Falcone e a tutti gli altri caduti nella lotta per la legalità e per la verità, ovunque. In Commissione Antimafia andremo avanti senza esitazioni. I bugiardi saranno smascherati e non potranno usare la Commissione dopo aver agito in maniera assurda in altri contesti istituzionali. Così si rende onore a chi ha pagato con la vita l’impegno per lo Stato.
E’ quanto dichiara in una nota Maurizio Gasparri.