Minacce alla figlia di Giorgia Meloni. Il professore ha tentato il suicidio. Non è in pericolo di vita

- Advertisement -
- Advertisement -

In un’intervista telefonica dall’ospedale, Addeo ha dichiarato: “Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti”

A ChatGPT ho chiesto: ‘Fammi un messaggio contro Meloni’, e ne è uscito questo. Io, con leggerezza e stupidità, l’ho pubblicato


AgenPress. Il professore Stefano Addeo, docente di tedesco in un istituto superiore di Marigliano (provincia di Napoli), ha tentato il suicidio dopo essere stato al centro di una bufera mediatica per un post offensivo pubblicato su Facebook contro la figlia della premier Giorgia Meloni. Nel post, Addeo augurava alla bambina la stessa sorte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola dall’ex fidanzato.

Il gesto è avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica. Addeo ha ingerito una forte dose di medicinali e alcol, ma prima ha avvertito la dirigente scolastica del suo istituto, che ha prontamente allertato i carabinieri. Soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Nola, è stato ricoverato in codice rosso ma non sarebbe in pericolo di vita.

In un’intervista telefonica dall’ospedale, Addeo ha dichiarato: “Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta”.

Il post incriminato è stato rimosso, ma le conseguenze sono state immediate: Addeo ha ricevuto minacce, insulti e atti vandalici contro la sua abitazione. In un tentativo di giustificazione, ha affermato che il messaggio era stato generato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, dichiarando: “A ChatGPT ho chiesto: ‘Fammi un messaggio contro Meloni’, e ne è uscito questo. Io, con leggerezza e stupidità, l’ho pubblicato”.

La premier Giorgia Meloni ha commentato l’accaduto definendo il messaggio “qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore”. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato misure disciplinari immediate contro il docente, sottolineando l’importanza del ruolo educativo degli insegnanti.

La vicenda ha suscitato un ampio dibattito pubblico, evidenziando i pericoli dell’odio online e la necessità di un uso responsabile dei social media, soprattutto da parte di figure educative.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -