Allarme femminicidi: Codacons presenta esposto a 104 Procure della Repubblica

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AgenPress. Con un esposto presentato a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, il Codacons chiede di indagare sulla pericolosa escalation di femminicidi registrata in Italia, e su possibili carenze, omissioni e ritardi da parte dello Stato Italiano e delle istituzioni che hanno l’obbligo di tutelare i soggetti più vulnerabili.

“Negli ultimi mesi il femminicidio e gli omicidi di genere in Italia sembrerebbero aver raggiunto livelli di emergenza nazionale – scrive il Codacons nell’esposto – Non si tratterebbe più di una tragica sequenza di “casi isolati” bensì ci si troverebbe dinanzi a una mattanza quotidiana. Eppure, nonostante l’esistenza di leggi, strumenti di tutela e proclami di tolleranza zero, la realtà è che lo Stato sembrerebbe continuare a fallire nella sua missione primaria: proteggere la vita delle persone più vulnerabili. Le misure di prevenzione attuali risulterebbero essere del tutto insufficienti, spesso solo sulla carta, e l’azione delle autorità è troppo lenta, inefficace, talvolta assente. Le vittime vengono lasciate sole a fronteggiare minacce, persecuzioni, violenze che sfociano nell’omicidio, mentre chi dovrebbe intervenire si rifugia dietro burocrazie, mancanza di risorse o semplice disinteresse. Ogni ritardo, ogni omissione, ogni sottovalutazione equivale a una condanna a morte”.

Una situazione che, secondo il Codacons, arriverebbe a configurare una gravissima violazione dei doveri istituzionali e una responsabilità penale.

“L’articolo 40, comma 2 del Codice Penale (Rapporto di causalità) stabilisce chiaramente che chi ha l’obbligo giuridico di impedire un evento dannoso e non interviene, risponde come autore dell’evento stesso (“Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”). In altre parole, l’omissione di intervento da parte delle autorità preposte alla prevenzione dei femminicidi e degli omicidi di genere equivale a un concorso colposo in tali reati – si legge ancora nell’esposto – Parallelamente, l’articolo 328 del Codice (Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione) punisce il pubblico ufficiale che omette di compiere un atto del proprio ufficio che, per ragioni di giustizia o sicurezza pubblica, deve essere eseguito senza ritardo. Questa norma si applica in modo stringente nel contesto della prevenzione della violenza di genere, laddove il mancato intervento o controllo può tradursi in conseguenze letali. Inoltre, gli articoli 575 e 589 del Codice Penale, rispettivamente sull’omicidio doloso e colposo, trovano applicazione anche in caso di concorso mediante omissione, quando la mancata azione delle istituzioni contribuisce causalmente al verificarsi di omicidi plurimi”.

Per tali motivi il Codacons ha chiesto a 104 Procure di accertare le “responsabilità penali, anche per concorso in omicidio plurimo mediante omissione, di tutti i soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo in questa catena di fallimenti; se siano state rispettate le procedure e adottate tutte quelle misure di protezione previste dalla legge, ed effettuati i controlli necessari e valutate correttamente le segnalazioni di pericolo”.

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