AgenPress. “Un’altra Saman Abbas è stata salvata grazie al tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine. Un altro caso drammatico di violenza domestica consumata ai danni di una giovane colpevole soltanto di desiderare una vita libera, in armonia con i valori occidentali. Non siamo più di fronte a episodi isolati. Questi casi rappresentano il volto inquietante e sempre più ricorrente di un problema profondo della presenza dell’islam radicale in Italia.
Conosciamo bene le dinamiche interne a certe famiglie: ce le hanno raccontate le stesse ragazze scappate e salvate, come accaduto anche a Monfalcone. In questi contesti, la donna è ancora considerata una figura subordinata: un’ombra costretta a subire decisioni imposte dal padre o dalla famiglia. Matrimoni combinati, imposizione del velo integrale, poligamia accettata come regola, punizioni per chi osa ribellarsi.
A Padova, come altrove, disobbedire può significare rischiare la vita. Questa mentalità è figlia da una matrice islamica radicale che mira a imporre la legge della sharia, rigettando apertamente i valori fondanti della nostra Repubblica. Si tratta di famiglie che, pur vivendo in Italia, rifiutano ogni integrazione, cercando invece di replicare nel nostro Paese modelli patriarcali e illiberali.
È inaccettabile che tutto ciò venga ulteriormente sostenuto da predicazioni di imam attivi in moschee irregolari, prive di controllo, dove spesso si diffonde odio verso la nostra cultura e verso i principi democratici e civili dell’Italia. Serve un’azione decisa cambiando le norme: in primis è urgente raggiungere l’intesa tra Stato e confessione islamica, ferma da anni non per volontà dei Governi, per intervenire su ciò che viene predicato, su chi finanzia e quindi influenza certi predicatori, e contrastare con determinazione la diffusione dell’estremismo e dell’odio anti-occidentale. Non è integrazione, questa. È un tentativo di sostituzione, Un rischio reale, come già ampiamente documentato dal recente report del governo francese.”
Così congiuntamente le europarlamentari della Lega Cisint, Ceccardi, Sardone.