AgenPress – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge che prevede l’ “introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime” il disegno di legge all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle 17, alla vigilia dell’8 marzo, giornata internazionale della donna.
I Ministri Roccella (Famiglia, natalità e pari opportunità), Casellati (riforme istituzionali e semplificazione normativa), Calderone (Lavoro e politiche sociali), Bernini (Università e ricerca),Piantedosi (Interno), e Nordio (Giustizia) in videocollegamento, hanno illustrato in conferenza stampa il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri n. 117 sull'”Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.
“Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità, è punito con l’ergastolo. Fuori dei casi di cui al primo periodo, si applica l’articolo 575” del codice penale, che prevede una pena non inferiore a 21 anni.
“Il femminicidio diventa un nuovo reato autonomo” ed è “punibile con l’ergastolo” , ha detto la ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella durante la conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato il disegno di legge “Femminicidio – ha spiegato – è una parola che usiamo abitualmente ma fino adesso non era mai entrata nel codice. E’ davvero una novità dirompente, non solo giuridica ma anche sul piano culturale”.
La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha espresso “soddisfazione e e l’orgoglio di aver potuto oggi approvare questo disegno di legge. Oggi andare a definire il reato di femminicidio e soprattutto assegnargli una sua dimensione codicistica autonoma credo sia una cosa assolutamente necessario perché si tratta di un reato terribile e purtroppo l’epilogo tragico di situazioni che l’esperienza ci dice parlando di violenze reiterate nel corso del tempo”.
“Il nostro impegno deve essere quello di punire chi si rende responsabile di un reato così efferato, però contemporaneamente c’è l’impegno del governo, con gli strumenti messi in campo, di sostenere chi si trova in una situazione di difficoltà e criticità e dare alle donne la possibilità di potersi liberare da situazioni così tragiche”.