Aggressioni +32%, fughe all’estero +28%, oltre 16.300 richieste di professionisti, 2.600 servizi salvati, medicina difensiva +26% e ancora +36% di arrivi di professionisti sanitari stranieri nel 2025
AgenPress. Con oltre 130 partecipanti, rappresentanti di numerose discipline sanitarie e una significativa presenza di professionisti italiani e di origine straniera, il 2° Convegno del 25° Corso Internazionale e Interdisciplinare di Aggiornamento AMSI ha confermato, lo scorso 29 novembre, presso Ars Medica Roma, la vitalità di un modello ormai storico,
INTERDISCIPLINARE ED INTERNAZIONALE
L’iniziativa si inserisce nel percorso tracciato dall’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, nata nel 2000 e sostenuta negli anni da UMEM, dal Movimento Internazionale Uniti per Unire e dalla rete informativa globale AISC_NEWS-INTERNAZIONALE presenti in 120 paesi.
A intervenire in rappresentanza delle realtà aderenti è stato il Presidente Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, giornalista internazionale, divulgatore scientifico, esperto di salute globale, Direttore AISC_NEWS, membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte consigliere OMCeO Roma, docente dell’Università di Tor Vergata, membro FNSI e Associazione Stampa Romana, iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
I 25 ANNI AMSI TRA INTEGRAZIONE, ISTITUZIONI E CRESCITA PROFESSIONALE
Nel suo intervento, accolto da una platea partecipata e internazionale, il Prof. Aodi ha tracciato il bilancio istituzionale e umano dei primi 25 anni dell’Associazione.
Ha sottolineato come AMSI, UMEM e Uniti per Unire abbiano costruito una rete solida, multiculturale e interdisciplinare, capace di coinvolgere nel tempo professionisti italiani e di origine straniera, ordini professionali, università, istituzioni regionali e operatori sanitari di ogni ambito.
Aodi ha ricordato gli inizi del percorso, gli anni di lavoro nei reparti ospedalieri, le prime iniziative interculturali, la crescita dei network e il ruolo delle collaborazioni istituzionali, come le attività in Regione Lazio, fino al contributo portato all’interno dell’Ordine dei Medici in tema di chiarimenti normativi e riconoscimenti professionali.
«Nessun percorso clinico, formativo o organizzativo funziona senza una visione comune», ha affermato.
«La collaborazione tra fisioterapisti, medici, psicologi, infermieri, podologi e specialisti della riabilitazione e dello sport è la base della sanità moderna».
Ha poi richiamato l’importanza della comunicazione professionale certificata, ribadendo la necessità di strumenti sicuri .Un passaggio dedicato anche al fascicolo sanitario elettronico e all’evoluzione digitale della documentazione clinica, oggi imprescindibile per qualità, trasparenza e tracciabilità.

IL BILANCIO E LE RIFLESSIONI DEL PROF. AODI
Nel suo bilancio dei 25 anni AMSI, il Prof. Aodi ha ricordato la presenza al convegno di una delegazione dei suoi studenti dell’Università Tor Vergata, delle sedi NEME e INI, insieme a una delegazione dell’Università di Ostrava per incoraggiare tutti ad iscriversi ai corsi di laurea per infermieri e professioni sanitari ed importante partecipare già ai congressi scientifici che per loro una informazione e formazione in più.
Un segnale ha sottolineato, della dimensione sempre più internazionale dei percorsi formativi AMSI. «Il confronto scientifico, interprofessionale e internazionale, si è ancora una volta dimostrato vincente», ha affermato, ricordando come siano stati coinvolti ortopedici, chirurghi della colonna, fisiatri, neurologi, fisioterapisti, podologi, nutrizionisti e dietisti sul programma AMSE Traumatologia Sportiva, con l’apprezzamento dell’intera platea. «Il 97% dei nostri convegni è dedicato al confronto interprofessionale, interdisciplinare e internazionale: mai un evento chiuso a una sola specializzazione».
Aodi ha poi richiamato il quadro delle criticità aperte, evidenziando l’aumento delle aggressioni ai professionisti sanitari, cresciute del 32% in un solo anno, fino a superare 26.000 episodi, con una quota enorme di casi non denunciati che coinvolge medici e infermieri. Tra i dati più allarmanti, il Presidente ha segnalato la crescente fuga all’estero (+28%), che nell’ultimo anno ha visto partire 5.000 infermieri e 4.800 medici, mentre negli ultimi cinque anni oltre 40.000 professionisti hanno lasciato il Paese tra migrazioni, pensionamenti anticipati e dimissioni. Una tendenza che pesa soprattutto sui pronto soccorso, dove il personale medico è diminuito del 22% e mancano tra 4.500 e 5.000 medici, con turni spesso garantiti da sostituti e cooperative.
Un altro fronte critico riguarda la medicina difensiva, aumentata del 26% nell’ultimo anno, con un costo stimato di circa 10 miliardi sul Servizio sanitario nazionale. «Un medico su due ricorre a prescrizioni difensive», ha spiegato Aodi, sottolineando come questo clima alimenti sfiducia, contenziosi e ulteriore pressione sugli operatori.
Il Presidente ha richiamato anche il calo significativo delle iscrizioni alle scuole sanitarie, con Infermieri a –11%, Fisioterapia a –7% e un forte ridimensionamento dei candidati nelle specializzazioni più delicate, dalla Medicina d’Emergenza all’Anestesia, fino a Ginecologia e Ortopedia. «Negli ultimi cinque anni», ha aggiunto, «abbiamo ricevuto 16.300 richieste di professionisti sanitari da tutte le regioni, e oggi il 60% arriva dal pubblico: un dato che mostra chiaramente la pressione crescente sulle strutture».
Un contributo decisivo arriva dai professionisti di origine straniera: «Nel solo 2025 oltre 2.600 servizi, ambulatori e reparti sono stati mantenuti operativi grazie al loro intervento», ha ricordato. Questo risultato si inserisce nell’aumento del 36% degli arrivi di professionisti sanitari in Italia nell’ultimo anno, confermando la necessità di un modello integrato e stabile. «AMSI ormai è diventata una federazione dei professionisti della sanità di origine straniera da tutti i contenenti , riunisce oggi più di 110 associazioni di professionisti provenienti da vari Paesi e continenti: una rete unica in Europa, insieme ad UMEM e il Movimento Uniti per Unire», ha concluso Aodi. «Questi numeri mostrano la realtà di un sistema sanitario che perde competenze più rapidamente di quanto riesca a formarle, e al tempo stesso confermano la forza di un’associazione che da 25 anni unisce culture, professioni e istituzioni».

AMSI E UNITI PER UNIRE: «DAL CONGRESSO AMSI VIENE UN INVITO A TUTTO IL MONDO POLITICO: ASCOLTATECI»
Durante il suo intervento istituzionale, Aodi ha pronunciato parole che segnano un passaggio chiave dei 25 anni AMSI:
«Dal congresso dell’AMSI viene un invito a tutto il mondo politico di ascoltare le proposte e criticità che solleviamo dal 2000».
«Siamo molto dispiaciuti che tutti i partiti politici non hanno dimostrato minimamente una disponibilità ad ascoltarci o a un minimo confronto: nessuna telefonata, nessuna proposta di incontro, nessuna apertura sulle nostre proposte e criticità tranne alcune iniziative di politici a livello individuale, che non possono fare altro, visto la chiusura della politica all’immigrazione qualificata ed integrata, dal momento vogliono continuare a parlare solo di immigrazione irregolare solo per fini elettorali».
Ha aggiunto:
«Ringraziamo tutti quelli che hanno avuto la sensibilità per sollevare e proteggere le nostre proposte».
Amsi e Uniti per Unire hanno lanciato un appello al Governo:
«Chiediamo al Ministero della Salute un confronto costruttivo per risolvere due criticità fondamentali».
1 «L’obbligo della cittadinanza nei concorsi sanitari: in un Paese civile come l’Italia non è accettabile, soprattutto in piena carenza di professionisti della sanità».
2 «La necessità di risanare la situazione del Decreto Cura Italia e del Decreto Ucraina, che scadono entro il 2026».
LA RETE AMSI E I PRIMI 25 ANNI DI ATTIVITÀ – Numeri, risultati e identità
Nel capitolo dedicato ai 25 anni dell’Associazione, il Prof. Aodi ha ribadito i tratti identitari di AMSI:
• «Siamo l’unica associazione in Europa che raggruppa i professionisti della sanità di origine straniera».
• «Rappresentiamo tutti i continenti».
• «Collaboriamo con oltre 110 associazioni e organizzazioni in Italia ed Europa, oltre all’UMEM e siamo membri del movimento Uniti per Unire ».
• «Abbiamo superato 1300 convegni dal 2000».
• «Da 25 anni lavoriamo con concretezza: mai una polemica, mai una dichiarazione fuori luogo, mai posizioni ambigue o offensive verso governi o partiti».
• «Non abbiamo pregiudizi: dialoghiamo con tutti ed abbiamo una missione, risolvere la questione dei professionisti della sanità».
• «Nell’ultimo anno c’è stato un aumento del 36% dei professionisti sanitari stranieri arrivati in Italia: medici, infermieri, fisioterapisti, farmacisti».
Questi numeri – ha spiegato – rappresentano non solo un bilancio, ma la prova concreta dell’impatto di AMSI nella sanità italiana e del ruolo crescente dei professionisti di origine straniera nel sistema sanitario nazionale.
«LA SECONDA STAGIONE DI AMSI È INIZIATA» – La visione futura
Il Prof. Aodi ha chiuso il suo intervento con un messaggio di prospettiva:
«La seconda stagione di AMSI è iniziata. Continueremo a unire culture, competenze e professioni per una sanità più moderna, equa e meritocratica».
