Def. Misiani: “con taglio del cuneo 500 euro in piĆ¹ all’anno. Non abbassiamo soglia contante”

Agenpress –Ā  “Ridurre le tasse sul lavoro ĆØ l’obiettivo del Governo. Il taglio del cuneo fiscale porterĆ  piĆ¹ soldi al lavoratore dipendente. Se lo estendiamo alla platea dell’80 euro questi avranno 500 euro in piĆ¹ all’anno”. Cosi il vice ministro all’economia Antonio Misiani ai microfoni di AgorĆ .

Al taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori verranno destinati “almeno 2 miliardi e mezzo nel 2020 e il doppio dal 2021”. Lo sconto nel 2020 potrebbe partire a metĆ  anno: “Ci saranno anche incentivi per gli investimenti 4.0 delle imprese e un piano di sostegno agli investimenti green”. Reddito e Quota 100 “le confermiamo. Quota 100 scade nel 2021 e non verrĆ  prorogata, ma studieremo regole di flessibilitĆ  per il pensionamento. Il reddito di cittadinanza andrĆ  migliorato alla luce dell’esperienza di questi mesi”.

Misiano ha spiegato che il governo non abbasserĆ  la soglia per pagare in contanti. Ā “Non ĆØ tecnicamente possibile introdurre un’aliquota piĆ¹ alta per i beni di lusso. Le norme europee fissano le aliquote Iva. Quindi il discorso ĆØ chiuso”.

In vista della prossima manovra si sta ragionando per “incentivare l’uso dei pagamenti elettronici per combattere l’evasione fiscale. In questo quadro stiamo discutendo anche di sistemi premianti sul modello portoghese, con meccanismi di cashback che si tradurrebbero in un’Iva piĆ¹ bassa su acquisti fatti con la moneta elettronica”.

Le clausole verranno azzerate per il 2020 e “parzialmente” per gli anni successivi. Per la manovra da circa 30 miliardi, il deficit sale di 0,8 punti, che corrisponde a piĆ¹ di 14 miliardi, un risultato ottenuto in Europa grazie al ministro Gualtieri “che gode di grande credibilitĆ  a Bruxelles – sottolinea Misiani – Ed ĆØ la dimostrazione che il muro contro muro caro alla Lega non paga”.

Quanto alla riforma sul catasto Misiani ha detto: “dalla riforma, il gettito non aumenterĆ , sarĆ  a saldi invariati, faremo una riforma di giustizia” intervenendo sulle rendite “di case accatastate come popolari e che invece ora non lo sono piĆ¹”

 

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