Agenpress. Casaleggio e Grillo hanno capito che in Italia c’era una fortissima protesta politica e hanno avuto la genialità di costruire dall’alto un movimento privo di storia e di cultura fondato sulle fantasiose invettive politiche lanciate nelle piazze da Grillo e dal loro scientifico uso politico attraverso internet posto in essere da Casaleggio.
Una sorta di leninismo senza ideologia e senza l’uso delle armi, quest’ultimo sostituito dai plotoni di esecuzione mediatica apprestati degli uffici della comunicazione guidati da Rousseau.
Tutto ha perfettamente funzionato finché il Movimento 5 stelle è stato all’opposizione. Alle elezioni del 2018 il M5s ha superato il 30% e per questo è dovuto andare al governo per di più in coalizione con un’altra forza politica.
Ora, stare al governo e stare in coalizione sono del tutto contraddittorie con la natura di fondo del movimento. Per di più una volta che esso si era sistemato nella coalizione con la Lega per un autentico atto di presunzione e di arroganza politica fatto da Salvini è tutto saltato per aria. E il Movimento 5 stelle che già aveva regalato alla Lega metà dei suoi voti solo e soltanto per evitare elezioni anticipate è stato costretto a fare il governo giallo-rosso.
Di conseguenza le convulsioni oggi in corso tra i grillini non sono solo il frutto dei capricci di ragazzi viziati e presuntuosi bensì di una contraddizione profonda dall’esito imprevedibile. Quanto al PD che chi è causa del suo mal pianga sé stesso. In tutto ciò c’è una sorta di vendetta della storia: a suo tempo i “ragazzi di Berlinguer” hanno emarginato nel partito i miglioristi e poi cavalcato Mani Pulite per far fuori Craxi e una parte della DC.
Adesso a tanti anni di distanza Zingaretti, Gentiloni, Orlando non devono fare i conti con Bettino Craxi (definito da Antonio Tatò un “bandito fascista”), ma con Di Maio e Bonafede e pendere dalle labbra di Grillo, ultima traduzione canora di Antonio Gramsci: auguri di buon anno perché ci sono tutti gli elementi per fare del 2020 un anno ancora più bello del 2019.
Così Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Liberta’, ex presidente della commissione affari esteri della Camera intervenendo su il quotidiano Il Tempo.