Gregoretti. M5s, Pd e Iv chiedono il rinvio del voto. Salvini: “Sono senza onore e dignità”

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Agenpress – La seduta della giunta per le immunità del Senato – che deve decidere se concedere il via libera al processo per Matteo Salvini, come chiesto dal Tribunale dei ministri di Catania – è stata aggiornata a lunedì. Stamattina è arrivata la richiesta della maggioranza: rinviare la data del voto. Non più il 20 gennaio. “Hanno paura di perdere la faccia, sono senza onore e senza dignità”, attacca Matteo Salvini.

Lo stesso Gasparri aveva annunciato il voto il 20 gennaio, cioè una settimana prima delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. La conferenza dei capigruppo del Senato, però, ieri ha sospeso le attività di Aula e Commissioni dal 20 al 24 gennaio.

“Italia Viva non ha chiesto nessun rinvio del voto della Giunta per le autorizzazioni. Stiamo semplicemente prendendo atto della decisione unanime della conferenza dei capigruppo di ieri di sospendere le attività del Senato nella settimana prima del voto in Calabria ed Emilia Romagna. Dovessero esserci altre decisioni le valuteremo con serenità. Eviterei di buttare tutto in caciara politica” ha spiegato il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.

La Giunta “proponga all’assemblea il diniego alla richiesta di autorizzazione a procedere” nei confronti di Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti. E’ questa la proposta che il presidente e relatore, Maurizio Gasparri, ha portato all’attenzione della Giunta per le immunità del Senato. Ci sarà una votazione ma l’orientamento, stando alle dichiarazioni dei giorni scorsi, sembra diretto verso una bocciatura e di conseguenza un voto al Senato.

Gasparri nella sua relazione, ha proposto di dire no all’autorizzazione a procedere (la giunta “proponga all’assemblea il diniego alla richiesta di autorizzazione a procedere”, ha detto). E ha chiamato in causa il premier: “A prescindere dalla configurabilità o meno di un concorso nel reato del presidente Conte, sicuramente è configurabile un coinvolgimento politico-governativo del premier Giuseppe Conte, “comprovato dall’assenza di qualsivoglia presa di posizione contraria sulla conduzione del caso Gregoretti da parte del ministro Salvini e sulle scelte da lui operate, a prescindere dalla configurabilità o meno di un concorso nel reato del presidente Conte, elemento sul quale la giunta non può, anzi non deve esprimersi”.

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