Agenpress. l’Italia è stato l’unico paese europeo nel quale ben cinque partiti democratici, rappresentati in parlamento, sono stati spazzati via non dal voto degli elettori, ma da un circo mediatico-giudiziario costituito dal pool di Milano, dal pool di quattro quotidiani (Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, L’Unità) i cui direttori concordavano la linea ogni sera, dal Tg3 di Sandro Curzi, già direttore di Radio Praga, e da Samarcanda di Santoro.
Certamente l’Italia è stata dominata da un sistema di finanziamento irregolare andato sotto il nome di Tangentopoli che coinvolgeva tutti i grandi gruppi pubblici e privati e tutti i partiti del cosiddetto arco costituzionale senza eccezione alcuna. Addirittura la sinistra di Base fu fondata da Enrico Mattei allora presidente dell’Eni.
In questo quadro il PCI era il partito più finanziato irregolarmente di tutti: sommava insieme l’elevatissimo finanziamento proveniente dall’URSS, la rendita petrolifera dell’Eni, il commercio estero, i contributi degli imprenditori privati per servizi resi dalle amministrazioni locali rosse.
Craxi fu criminalizzato e demonizzato in tutti i modi: il lancio organizzato delle monetine a largo Febo fu la versione moderna di piazzale Loreto. Bisogna anche dire che “i ragazzi di Berlinguer” (Occhetto, D’Alema, Veltroni, Violante) che in modi e tempi diversi hanno messo in moto questa bella operazioni non sono però riusciti mai a conquistare il potere.
Prima sono stati bloccati da Berlusconi, adesso, avendo liquidato in questo modo i socialisti, si ritrovano alleati con i grillini e rischiano di perdere le prossime elezioni ad opera dei sovranisti di Salvini e della Meloni. Davvero un bel capolavoro messo in atto da questi autentici “scienziati della politica”.
Se oggi l’Italia è combinata in questo modo, con un sistema politico caratterizzato da alcune forze politiche molto spostate a destra e da un Movimento incapace di intendere e di volere larga parte della responsabilità sta in chi ha voluto imprimere una svolta totale alla dialettica politica attraverso l’uso politico della giustizia con conseguenze devastanti per tutti e con un processo di decerebralizzazione e di imbarbarimento della dialettica politica nel nostro paese.
Così Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Liberta’, ex presidente della commissione affari esteri della Camera.