Agenpress. La Commissione Ue ha riaperto il negoziato in materia di migrazione e asilo e presto si arriverà a un nuovo patto europeo sulla questione migratoria.

Oggi ho incontrato il vicepresidente Schinas e la commissaria agli Affari Interni e per le Migrazioni, Ylva Johansson, ai quali ho riportato un concetto molto semplice: l’Italia è il Paese che ha dato di più in questi anni ed è stata lasciata sola, ora tocca a qualcun altro.

Anche perché il nostro Paese rientra tra i 5 che hanno accolto più migranti in Unione Europea, ma le richieste di asilo sono più alte altrove, ad esempio in Francia, e ciò dimostra che gran parte delle persone che sbarcano sulle nostre coste non hanno intenzione di restarci, anzi vogliono poi andarsene nel Nord Europa.

Questo deve spingere l’Unione Europea a intervenire con determinazione e in prima persona. E le richieste dell’Italia sono molto chiare:

– intanto va superato Dublino e il principio di chi prima accoglie, poi gestisce;

– poi ci sono i rimpatri volontari. L’Ue, innanzitutto, deve occuparsene ricorrendo a Frontex e lo deve fare elaborando una lista di Paesi sicuri dove rimpatriare, come abbiamo già fatto in Italia, al fine di velocizzare le operazioni;

– in questo senso, vanno pensati anche degli incentivi a livello Ue nei confronti di quei Paesi africani, e non solo, che si mostrano disposti a ricevere il rimpatrio. Incentivi commerciali o sulla politica dei visti;

– infine servono più soldi nel bilancio Ue sull’immigrazione, più risorse per aiutare i Paesi di origine. Bisogna prevenire, giocare d’anticipo, incidere sulle ragioni delle migrazioni.

L’Italia è il Paese che ha più subito in Europa la crisi migratoria degli ultimi 10 anni, in particolare da quando nel 2011 qualcuno bombardò la Libia. Ed è per lo stesso motivo che continuiamo a dire che non esiste una soluzione militare alla crisi libica.
Abbiamo pagato colpe che non avevamo ed oggi all’Ue abbiamo inviato un messaggio chiaro: senza l’Italia, l’Ue non può farcela, e per questo ci aspettiamo che le nostre richieste siano accolte.

E’ quanto dichiara, in una nota, il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio.