Agenpress – “Non c’è stata alcuna conferenza stampa a reti unificate. Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente”.
Lo precisa l’ufficio stampa di Palazzo Chigi. “Anche questa volta non c’è stata richiesta, da parte della presidenza del Consiglio, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate. La decisione spetterà – come è sempre stato – sempre e solo ai responsabili delle singole testate”.
Il 10 aprile il premier Conte “come ogni volta” in conferenza stampa “ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull’emergenza coronavirus quanto sul Mes. Nell’occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il “senso di comunità”, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza”.
I responsabili delle singole testate giornalistiche “sono anche liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il Presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, né dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il Mes”.
“Facciamo notare – sottolinea l’ufficio stampa della presidenza del Consiglio – che Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del Mes e chiarire le relative fakenews veicolate dell’opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti. A conferma del fatto che si tratta di argomento di interesse generale”.
“Tutti gli interventi del presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione”.
“Sin dall’inizio del primo mandato del Presidente Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali. Lo stesso è avvenuto in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta facebook’) e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di “discorso alla nazione a reti unificate”).