Il Tesoro deve avere il coraggio di correggere gli errori commessi cambiando la macchina in corsa. Ai riti bizantini di Sace si vogliono aggiungere quelli di Invitalia e di Cdp come azionisti addirittura della piccola impresa italiana. Così muore tutto, altro che ripartenza
Agenpress. Si cammina a fari spenti sull’orlo del baratro dentro la macchina in panne dello Stato italiano e delle sue litigiose Regioni. Si sono sbagliati itinerario e conducenti una volta e si ripete l’errore con suicida noncuranza.
Come se non fossimo alle prese con la Grande Depressione mondiale e con un’economia nazionale che lo Stato deve risarcire perché ha deciso di chiuderla causa Pandemia. Come se non avessimo coscienza che chi mangia male da sempre ora se la passa malissimo e chi mangiava bene da qualche settimana non ha reddito e comincia ad avere fame.
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