Coronavirus, Scandurra: “Parrucchieri non chiedano sovrapprezzo a clienti”

Agenpress. “La riapertura può riservare amare sorprese alla clientela di alcune categorie di esercizi commerciali: mi riferisco in particolar modo a estetisti e parrucchieri, alcuni dei quali dal 18 maggio a riapertura iniziata applicano arbitrariamente maggiorazioni ingiustificate di prezzo sui listini a fronte delle spese sostenute per la sanificazione e l’uso continuo di dispositivi di protezione individuale monouso.

Un comportamento inadeguato nei confronti dei clienti abituali, e dei consumatori in generale, che rischiano così di doversi far carico ingiustificato di costi accessori quando si recano alla cassa a chiedere il conto”.

Lo rileva Maurizio Scandurra, giornalista e saggista. “Ogniqualvolta in Italia venga introdotta una novità o si verifichi un problema, sono sempre le fasce più deboli a pagare dazio. L’atteggiamento ingiustificato di una parte di operatori del benessere ricorda quello di alcuni fra i gestori delle stazioni di servizio che nel primo semestre del 2019 chiedevano un sovrapprezzo di qualche euro per l’emissione della fattura elettronica ai clienti, ricaricando sulle loro tasche il costo dei software, e anche guadagnandoci in alcuni casi.

Parrucchieri ed estetisti dovrebbero pertanto cercare di difendere e conservare la propria clientela, anziché scoraggiarla con azioni che rischiano invece di produrre e ottenere l’effetto contrario. Mi auguro che prevalga il buonsenso”, conclude Maurizio Scandurra.

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