Debito italiano. Gurria (Ocse), 158%, fino 170% con seconda ondata virus

Agenpress –  Nel caso di una seconda ondata epidemica entro la fine dell’anno il debito pubblico dell’Italia passerà dal 134,8% del Pil del 2019, al 169,9% del 2020, per poi riscendere al 165,5% nel 2021.

E’ quanto afferma l’Ocse nelle Prospettive Economiche presentate oggi a Parigi. Nel caso in cui la seconda ondata non si dovesse invece verificare il debito pubblico passerà dal 134,2% del 2019 al 158,2% del 2020, per poi riscendere al 152,2% del 2021.

“Non è il momento di applicare le regole strettamente alla lettera. Oggi non dobbiamo focalizzarci sulle regole come quella del 3% dell’Unione europea… Oggi dobbiamo impiegare tutte le risorse che abbiamo, non bisogna lasciare nulla da parte, per combattere il virus, per vincere questa guerra contro il nemico”, ha detto  il segretario generale Miguel Angel Gurria.

L’Italia doveva intervenire esattamente come ha fatto dinanzi alla crisi sanitaria, c’erano tutte le legittime “condizioni” per un tale intervento. Evocando lo spirito di “solidarietà” dell’Unione europea, Gurria ha poi sottolineato che la questione del debito va considerata “rispetto al punto di partenza”. “In tutti i casi ci sarà un innalzamento del debito, ma questo livello assoluto non sarà esclusivamente dovuto alla risposta politica al Covid, sarà anche in funzione della situazione di indebitamento di partenza” dei vari Paesi.

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