Agenpress. Un dato serve a smontare la diceria: la Germania, con 23 milioni di cittadini in più (abitanti in Germania 83 milioni, in Italia 60 milioni) hanno avuto un quarto di morti dell’Italia.
Eppure, la propaganda mediatica governativa ha avuto i suoi effetti, tanto da indurre il 52% degli italiani a credere che il Paese più amico, in questo frangente, sia stata la Cina, che ci ha esportato il Coronavirus e ha tenuto nascosti i dati epidemici. E’ stata sufficiente la diffusione delle immagini degli aiuti cinesi, sui maggiori media nostrani, per indurre a credere alla favola della generosità cinese, in realtà fortemente minore di quella avuta dai paesi occidentali (Usa e Ue).
Ora, si svolge il secondo atto di questa campagna mediatica con la celebrazione degli “Stati Generali”, voluta dal governo Conte. A cosa servano non è dato di capire, visto che le cose da fare sono evidenti e non c’è bisogno di autocelebrazioni per capirlo: rilanciare l’economia, smetterla con gli slogan dell’abolizione della povertà, della difesa della sovranità nazionale e del nemico europeo.
I tempi sono più che stretti: a settembre occorre che il sistema produttivo italiano sia in grado di decollare. Il governo Conte deve impiegare i miliardi già stanziati per attuare interventi strutturali e avviare riforme, tra le quali quella della giustizia, non più procrastinabili. Occorre fare, non dire.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc