Strage di Cefalonia. Il nazista Alfred Stork a piede libero. “Il dolore non va in prescrizione”

- Advertisement -
- Advertisement -

Agenpress – La notizia che Alfred Stork, uno degli ultimi due criminali di guerra nazisti ancora vivi, è a piede libero nel proprio paese, non solo conferma che la ferita di Cefalonia è sempre aperta ma ripropone la necessità che, anche in vista dell’80mo anniversario della strage di Cefalonia che cadrà nel 2023, si dia finalmente vita ad un percorso di verità e di giustizia.

“Il dolore non va in prescrizione” è il titolo del capitolo che il procuratore militare Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare presso la Corte Militare di Appello ha scritto per il libro “L’ultima Battaglia per la Divisione Acqui” (a cura di Luigi Caroppo e Pierandrea Vanni per i tipi di Edizioni Medicea Firenze) con il quale si ripropone l’esigenza di rendere finalmente giustizia al sacrifico della Divisione Acqui a Cefalonia.

Marco De Paolis è stato pubblico ministero nell’unico processo che si è celebrato in Italia a Roma nel 2013 contro alcuni dei responsabili tedeschi delle stragi naziste durante la Seconda guerra Mondiale. Fra di loro figurava il sottufficiale Alfred Stork che, come ha ricordato proprio De Paolis nella recente inaugurazione dell’anno giudiziario, è ancora vivo e nei cui confronti pende una procedura di esecuzione: è stato condannato all’ergastolo nell’ottobre 2013 per l’uccisione di almeno 73 ufficiali dell’esercito italiano, pena alla quale però la Germania non ha ancora dato seguito, come del resto in altri decine di casi analoghi.

Come sottolinea il Procuratore Militare nel suo scritto per “L’ultima battaglia per la Divisione Acqui”: «Su questi temi è molto facile lasciarsi andare ad affermazioni un po’ banali e ricorrere a odiosi luoghi comuni per dire che, in fondo, queste sono cose che appartengono al passato, che non interessano più perchè è trascorso troppo tempo e che i responsabili ormai sono troppo vecchi per essere giudicaficati e condannati. In realtà, però, non è così, si dà il caso che il danno, il dolore, il lutto, il dispiacere siano perenni, non vadano mai in prescrizione, L’orfano è orfano per sempre».

Questo del resto è il filo conduttore per “L’utlima battaglia per la Divisone Acqui” alla ricerca di una una memoria – finalmente – condivisa.

 

 

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -