Chat degli orrori, immagini pedopornografiche, uccisioni, mutilazioni e decapitazioni

Agenpress – L’inchiesta, coordinata dalla procura dei minori di Firenze, è nata dalla denuncia a Lucca di una madre che aveva scoperto sul cellulare del figlio 15enne filmati hard, in cui comparivano anche bimbi. Sul telefono sono stati trovati poi file provenienti anche dal dark web con video di suicidi e di mutilazioni e decapitazioni di persone e animali, così si  è rivolta alla Polizia Postale chiedendo aiuto.

Ad organizzare il traffico di immagini pedopornografiche sarebbe stato proprio il figlio 15enne della mamma di Lucca. Sul suo telefono, infatti, la Polizia ha trovato una gran quantità di foto e video pedopornografici, anche sotto forma di stickers, che il ragazzo avrebbe ceduto ad altri minori. Il 15enne promuoveva gli scambi di immagini, insieme ad altri minori, tramite le chat di Whastapp, Telegram e gli atri servizi di messaggistica. Nella promozione dell’attività illecita sono coinvolti più ragazzi.

Lo shock in questo caso è che a scambiarsi le immagini “di orribili violenze e con contenuti di elevata crudeltà” sarebbero dei minorenni. Si tratta di circa 20 ragazzi che sono stati tutti denunciati per i reati in concorso di detenzione, divulgazione, cessione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere aggravata.

 Sul telefono del ragazzo erano inoltre presenti numerosi file “gore”, la nuova frontiera della divulgazione illegale, video e immagini provenienti dal dark web raffiguranti suicidi, mutilazioni, squartamenti e decapitazioni di persone, in qualche caso di animali.

Le numerose perquisizioni eseguite dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, coordinate dal CNCPO (Centro Nazionale Contrasto alla Pedopornografia Online), sono state eseguite nei confronti di minori nelle città di Lucca, Pisa, Cesena, Ferrara, Reggio Emilia, Ancona, Napoli, Milano, Pavia, Varese, Roma, Potenza, Vicenza ed anche a Lecce. Gli inquirenti, infatti, hanno portato via dall’abitazione di un ragazzino residente in provincia di Lecce, hard disk, pc e telefonino per effettuare degli accertamenti mirati, anche lui potrebbe rientrare tra i venti minorenni denunciati.

Il più “anziano” del gruppo ha compiuto da poco 17 anni, il più giovane ne ha 13. A far parte delle chat dell’orrore vi erano anche 7 adolescenti, tutti 13enni. Sono stati sequestrati decine di telefonini e computer, dalla cui perquisizione informatica sono emersi elementi di riscontro inconfutabili. Sono in corso, da parte degli esperti della Polizia Postale, approfondite analisi di tutti i supporti sequestrati al fine di acquisire le prove informatiche e verificare il coinvolgimento di altri soggetti, nonché l´ambito di diffusione del fenomeno.

 

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