Dpcm: Istituto Friedman, “Italiani inizino disobbedienza fiscale”

AgenPress. “Le nuove misure previste nel DPCM, firmato oggi dal Presidente del Consiglio e in vigore da domani, uccidono definitivamente interi settori dell’economia nazionale. Le aziende del settore della ristorazione, del gioco d’azzardo, i centri estetici e termali, le palestre e tutto l’indotto connesso a questi settori rischiano dalla prima all’ultima il fallimento.

Gli esperti avevano già da tempo previsto l’andamento del contagio, avevano suggerito per esempio dei lockdown pilotati, previsti in periodi certi e limitati nel tempo, nonché degli screening costanti della popolazione, utili a ridurre i numeri delle persone che contraggono il Covid.

Questi piani strategici che avrebbero limitato i danni alla nostra economia sono rimasti inascoltati da questo Governo di incapaci e irresponsabili. Ora siamo di nuovo al teatrino dei DPCM del weekend, alla spirale che avvia il Paese tutto verso l’immobilismo economico e un probabile lockdown di qui a breve. Misure e lockdown che in alternanza potrebbero ancora protrarsi per più di un anno a quanto dicono gli esperti.

Tutti gli italiani che animano l’economia nazionale e non vogliono morire di una lenta agonia, con le cure palliative guidate da Conte e dal suo Governo, dovrebbero ribellarsi e senza scadere nella violenza iniziare una disobbedienza fiscale senza precedenti. Smettere di pagare le tasse e versare i contributi è l’unica arma pacifica che può portare gli incapaci ad abbandonare il potere lasciando spazio a chi sceglierà il popolo italiano.

Il nostro Istituto inizierà una incessante campagna per la disobbedienza fiscale al fianco di tutti quegli imprenditori colpiti da queste assurde misure che minano la convivenza civile, le libertà economiche ed individuali del popolo italiano. La nostra sarà come la campagna del Mahatma Gandhi per l’indipendenza dell’India che ebbe uno dei suoi punti chiavi nella protesta fiscale nei confronti degli occupanti. Viva la Libertà e viva l’Italia, sempre!” –

Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute.

 

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