AgenPress. Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus.
Sui vaccini anti-covid. “Si stanno evidenziando tifoserie esagerate –ha affermato Pregliasco-. Ci sono cittadini che, a causa della grande infodemia che c’è sui vaccini, pasticciano questa trepida attesa. Dobbiamo capire che è un risultato stratosferico aver avuto in poco tempo più vaccini contro il covid.
Questo ha creato un’enorme aspettativa perché la vaccinazione è fondamentale, anche in termini economici. E’ chiaro che questa vaccinazione sarà un’epopea, con problemi di fornitura, problemi logistici, per questo ci vuole una collaborazione trasversale tra tutte le istituzioni, anche per far sì che il cittadino, che giustamente è in trepida attesa, non crei ulteriore agitazione in una situazione che non è facile”.
Sull’efficacia del vaccino Astrazeneca. “Ad oggi i vaccini hanno valori confrontabili di sicurezza e anche di efficacia, se andiamo a vedere diversi parametri. Se è vero che Astrazeneca è più debole rispetto a Pfizer e Moderna che hanno un’efficacia superiore al 90%, lo è sulle forme più banali, quelle di evitamento della malattia. Sulla riduzione degli effetti più pesanti però i dati sono sostanzialmente comparati.
Astrazeneca ha un’efficacia del 70%, lo stesso valore della vaccinazione anti-influenzale e in questa fase a mio avviso deve far ricomprendere l’utilizzo anche di questo vaccino, Poi vi è un elemento che va visto in un’ottica di trasparenza e di attenzione rispetto all’utilizzabilità con limite ai 55 anni perché dagli studi si evince che anche gli over 55 hanno ben risposto al vaccino, però non sono stati ritenuti non rappresentativi come campione, quindi è un problema statistico. Ad oggi è fondamentale vaccinarsi con i vaccini che ci sono il più velocemente possibile.
E’ possibile che i vaccini finora approvati abbiano meno efficacia nel corso del tempo con le varianti che si genereranno. Sulla variante sudafricana AstraZeneca ha una riduzione consistente ma sempre per quanto riguarda le forme meno gravi. Io credo che sarà destino fare una dose di richiamo fra 6 mesi come per l’influenza”.