AgenPress – Il gip di Milano Tommaso Perna ha respinto l’istanza di scarcerazione e di domiciliari in una clinica per disintossicarsi presentata dalla difesa di Alberto Genovese, l’imprenditore del web in carcere da novembre per aver stordito con droghe e stuprato una 18enne. No dal giudice anche ad una perizia che avrebbe dovuto valutare la compatibilità col carcere dell’ex ‘mago’ delle start up digitali.
A Genovese è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e cessione di droga. Nell’ordinanza, firmata dal gip Tommaso Perna sulle indagini della Squadra mobile, dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, viene contestata a Genovese una presunta violenza di luglio a Ibiza. Respinta la richiesta d’arresto per tentati abusi sulla stessa giovane e per 6 episodi su due ragazze che hanno rinunciato all’anonimato sui media.
In “una festa all’interno della residenza Villa Lolita” a Ibiza, “affittata per un periodo di vacanza da Genovese”, lui e la fidanzata avrebbero offerto più volte alla giovane “sostanze stupefacenti”, cocaina e ketamina, fino ad uno “stato di alterazione del livello di coscienza”. Poi, dopo averla condotta “all’interno della loro camera da letto e dopo averle offerto altre sostanze stupefacenti, mentre si trovava in stato di semi-incoscienza” l’avrebbero costretta a “subire plurimi atti sessuali”, continuando a cederle droghe, “fino a che la ragazza non veniva accompagnata fuori dalla stanza sorretta dai due indagati”, poiché “incapace di reggersi in piedi e sanguinante”.
“Ogni tanto mi vengono dei momenti di senso di colpa per cui prendo in considerazione di essere meno un animale”, scriveva Alberto Genovese. “Attraverso l’esame della chat – scrive il gip Perna – si comprende quale sia l’intimo convincimento di Genovese rispetto al sesso ed alle donne, dimostrando egli indubbiamente un preoccupante maschilismo ed un carattere prevaricatore, connotato da totale mancanza di rispetto verso il genere femminile”.