Pandemia, Prof. Le Foche (immunologo clinico): “Ritorno normalità alla fine del 2021”

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AgenPress. Il prof. Francesco Le Foche, immunologo clinico, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Le Foche ha parlato del caso Astrazeneca: “L’Ema ora controllerà bene tutti i dati, si era creato un po’ di disconfort verso questo vaccino, c’erano dei dubbi, c’era chi pensava funzionasse meno bene degli altri, questo ha indotto l’Ema a fare una revisione, un controllo, dopo il quale ripartiremo molto bene con le vaccinazioni, con la consapevolezza che questi vaccini sono sicuri e funzionano. I vaccini sono l’unica strada che porterà alla riduzione e alla fine di questa pandemia. Ha prenotato per suo padre il vaccino Astrazeneca? Stia tranquillo, tranquillissimo! Aspettiamo il verdetto dell’Ema, poi potremo ripartire. L’unico dubbio è legato a un eccesso d’attenzione davanti a numeri così piccoli. Che questo possa avere inficiato la fiducia nelle vaccinazioni”.

Ancora Le Foche: “A volte le credenze popolari portano a dei disagi nella vaccinazione, che è uno dei baluardi fondamentali della prevenzione. Dobbiamo fidarci della scienza. Abbiamo messo nelle mani della scienza la nostra vita, la scienza è rigorosa al massimo, e il rigore scientifico porterà piano piano tutte le persone a fidarsi. La scienza non dà spazio a forme di empirismo che non possono essere alla base del filo rosso che piano piano ci farà arrivare alla fine della pandemia. L’Ema ha ritenuto di controllare ancora di più il vaccino di Astrazeneca. Questa è garanzia di serietà e trasparenza”.

Sulle varianti: “La variante inglese ha indotto un aumento di contagi, questa condizione ha favorito un numero maggiore di persone che hanno necessità di ospedalizzazione. Questo virus ha due tipi di varianti importanti. Una che tende a contagiare di più, che è la variante inglese, le altre che tendono resistere di più al sistema immunitario, che sono quella brasiliana e sud-africana.  Ma la vaccinazione, ha dimostrato il Regno Unito, è in grado di poterle bloccare. In Inghilterra e in Scozia c’è stata la riduzione del 30% dei ricoveri settimanali. Sappiamo per certo che i vaccini bloccano la replicazione e la diffusione del virus. E sono in grado di ridurre l’ospedalizzazione, azzerando piano piano la pandemia. Lo dimostra anche Israele. Hanno organizzato una campagna vaccinale potente e noi dobbiamo fare lo stesso. E senz’altro lo faremo, dopo che l’Ema avrà dato il suo giudizio definitivo su Astrazeneca. Tra aprile e giugno avremo circa 40 milioni di dosi da somministrare. Arriveremo all’estate con una quantità di persone vaccinate significativa e quindi ci avvicineremo all’immunità di gregge”.

Sugli anticorpi monoclonali: “Nella fase avanzata di malattia non funzionano bene, ma sappiamo perfettamente che se somministrati all’inizio della terapia, per persone che hanno problematiche particolari, possono essere molto utili. Gli anticorpi monoclonali sono stati già autorizzati dall’Aifa per due industrie e stanno per arrivare anche gli anticorpi monoclonali italiani. Ad oggi sono l’unico farmaco che blocca il virus durante la replicazione. Nel giro di pochissime ore il paziente sta bene. Sappiamo perfettamente che sono un valido ausilio ma i pazienti che possono trarne giovamento vanno selezionati per bene e devono essere somministrati entro le prime 72 ore della malattia. Abbiamo degli step e su questo ci dobbiamo muovere. E’ importante che paziente e medico di famiglia siano tempestivi”.

Sul futuro: “Vaccinare tutti gli italiani entro l’estate? Obiettivo ambizioso ma ci dobbiamo credere. Dobbiamo uscirne. Ora è il momento di essere resilienti. E’ chiaro che le persone sono stanche, anche il personale sanitario lo è. Ma ora non dobbiamo mollare, stiamo per arrivare alla fine del tunnel. Ci sono tutte le condizioni per mettere in campo una campagna vaccinale ben strutturata. Io ho scritto un libro con Giancarlo Dotto che si intitola ‘Sì, andrà tutto bene’, e lo confermo! Ci sono vaccini efficacissimi e sicuri che la scienza è riuscita a mettere in campo in pochissimo tempo”.

Sul ritorno alla normalità: “Dobbiamo chiudere quest’anno con la massima attenzione. Adottare un comportamento prudente e attento. Oggi con queste varianti che si diffondono più rapidamente, bisogna stare attenti. In questo senso, ad esempio, quando ci si trova in spazi chiusi in cui è impossibile mantenere il distanziamento, è consigliabile indossare la doppia mascherina. Bisognerebbe sempre avere due metri di distanza l’uno dall’altro. Ma se stiamo in una stanza piccola in cui mantenere la distanza è impossibile, la doppia mascherina è un aiuto. Qualora non ci fossero patologie particolari, la doppia mascherina è un aiuto. Evitiamo al massimo la permanenza all’interno dei luoghi chiusi, dove ci sono più persone. E riduciamo al minimo il contatto interumano, soprattutto se stiamo in un ambiente chiuso. Per un ritorno alla normalità, bisognerà aspettare la fine del 2021. Ma con l’estate la situazione migliorerà. Aumenterà la temperatura, e questo ridurrà la capacità del virus di contagiare, staremo meno all’interno. Se gli italiani andranno in vacanza? Secondo me sì! Andranno in vacanza, con uno spiraglio di sole…”.

 

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