Ergastolo ostativo. Il Consiglio d’Europa chiede all’Italia di riformarlo e valutare benefici

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AgenPress –  “Le autorità italiane devono adottare senza ulteriore indugio una riforma della legge sul carcere a vita (ergastolo ostativo)”, per consentire ai condannati per reati di mafia di poter usufruire di benefici come la liberazione condizionale anche se non collaborano con la giustizia, quando altri elementi ne provano la riabilitazione.

È quanto domanda il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa che questa settimana ha esaminato i passi compiuti dall’Italia dopo la condanna della Corte europea dei diritti umani sul caso di Marcello Viola, pronunciata nel 2019 e secondo la quale l’Italia sta violando la dignità di Viola perché l’articolo 4bis della legge sull’ordinamento penitenziario, lo rende “ineleggibile per la liberazione condizionale in assenza di cooperazione con le autorità giudiziarie”.

Viola, condannato per associazione mafiosa, omicidi e rapimenti, è in carcere dagli anni ’90. Come già fatto dalla Corte di Strasburgo, anche il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, evidenzia che non sta domandando all’Italia la liberazione di Viola, e degli altri detenuti nella stessa situazione. Quello che chiede è che i giudici italiani possano valutare la persona per decidere se “costituisce ancora un pericolo per la società”, e che in caso negativo, anche se non collabora con la giustizia, possa godere di certi benefici. L’organo esecutivo del Consiglio d’Europa chiede alle autorità di presentare informazioni sui progressi compiuti sul fronte legislativo entro il 15 dicembre 2021.

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