Banca Marche, Lega: sentenza Tribunale Ue evidenzia errori Governo di allora

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AgenPress. “La responsabilità della risoluzione di Banca Marche fu del governo italiano e del ministro Padoan, a quel tempo a capo del Mef. Anziché invocare l’intervento del fondo interbancario di tutela dei depositi FITD, strumento di protezione del risparmio che la Lega sostiene da sempre assieme alle altre misure che escludono l’applicazione delle norme Ue di risoluzione dell’Unione Bancaria, il governo di allora preferì un atteggiamento remissivo verso Bruxelles, rinunciando a ogni tipo di richiesta.

Dopo la decisione su Tercas che vietava l’intervento del FITD, la sinistra al governo nel 2015 scelse l’atto di fede su Banca Marche, privando i cittadini di uno strumento che avrebbe potuto mettere al riparo i loro risparmi.

Le conseguenze disastrose di quelle scelte le abbiamo viste ancora con l’applicazione del burden sharing nella risoluzione di Banca Marche, Cariferrara, Carichieti, Etruria. Ennesima conferma che l’atteggiamento debole dell’Italia verso l’Ue non paga e non porta alcun beneficio. I responsabili di queste scelte ammettano i propri gravi errori, che hanno minato la stabilità del sistema bancario italiano nel momento in cui imprese e risparmiatori ne avevano più bisogno”.

Così in una nota Marco Zanni (presidente gruppo ID), Francesca Donato, Valentino Grant, Antonio Maria Rinaldi, europarlamentari Lega componenti della commissione Econ, commentano la sentenza del Tribunale dell’Ue.

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