AgenPress – La sagoma di Patrick Zaki campeggia sugli scranni del rettorato di Bologna dove oggi sono stati consegnati i diplomi di laurea del Master europeo in studi di genere Gemma che il ricercatore egiziano frequentava fino a pochi giorni prima del suo arresto in Egitto, il 7 febbraio 2020. Anche Zaki avrebbe dovuto laurearsi oggi coi suoi compagni. Lo studente egiziano è invece ancora in carcere in patria, col processo appena iniziato dopo 19 mesi di custodia cautelare in cella.
“Chiediamo tutti insieme che Patrick venga assolto da ingiuste accuse e che venga finalmente rilasciato”, “Patrick ha bisogno di tornare qui da noi in ateneo come un uomo libero”, dice il rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini aprendo la consegna dei diplomi di laurea del Master Gemma a cui Patrick Zaki, in carcere in Egitto da 19 mesi, è iscritto. “L’ateneo – ha continuato – continuerà a far sentire la sua voce per ripetere con immutata forza che Patrick non resta e non deve restare solo. Lo studio e il lavoro intellettuale sono una forza che non può essere ostacolata da nessun Paese, in nessun momento storico”.
“Patrick deve poter scrivere la sua tesi, deve discuterla e deve tornare qui: su questo dobbiamo essere irremovibili. Patrick siamo con te e ribadiamo che i diritti umani esigono la tua liberazione. La prima udienza del processo ci ha preoccupato e sollecita ancora di più la nostra attenzione e il nostro impegno – ha scandito Ubertini – Non è possibile dimenticare neanche un solo giorno la sua condizione. Quella di Patrick potrebbe essere da oggi una vita che si proietta nel mondo intellettuale e nella ricerca. Invece è imbrigliata nelle regole che lo trattengono in carcere”.