AgenPress – Il Papa ha denunciato “ristretto interesse personale e nazionalismo” per il modo in cui i Paesi europei trattano i migranti.
Parlando nell’isola greca di Lesbo, dove ha incontrato decine di migranti, papa Francesco ha detto che venivano usati per propaganda politica.
Ha esortato a concentrarsi sulle cause della migrazione, come le “guerre dimenticate”, invece di punire coloro che ne sentono gli effetti.
E ha criticato la costruzione di muri per tenere fuori le persone.
“In Europa c’è chi si ostina a trattare il problema come una cosa che non lo riguarda: è tragico”, ha detto.
“La storia ci insegna che il gretto interesse personale e il nazionalismo portano a conseguenze disastrose”.
“Sono nuovamente qui per incontrarvi. Sono qui per dirvi che vi sono vicino, ma dirlo col cuore. Sono qui per vedere i vostri volti, per guardarvi negli occhi. Occhi carichi di paura e di attesa, occhi che hanno vistoviolenza e povertà, occhi solcati da troppe lacrime”. Così papa Francesco si è rivolto ai rifugiati.
“Il patriarca ecumenico e caro fratello Bartolomeo – ha proseguito -, cinque anni fa su quest’isola, disse una cosa che mi colpì: ‘Chi ha paura di voi non vi ha guardato negli occhi. Chi ha paura di voi non ha visto i vostri volti.
Chi ha paura di voi non vede i vostri figli. Dimentica che la dignità e la libertà trascendono paura e divisione. Dimentica che la migrazione non è un problema del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale, dell’Europa e della Grecia. È un problema del mondo’.
I vostri volti, i vostro occhi ci chiedono di non girarci dall’altra parte, di non rinnegare l’umanità che ci accomuna, di fare nostre le vostre storie e di non dimenticare i vostri drammi”, ha ribadito papa Bergoglio.
“Soprattutto, se vogliamo ripartire, guardiamo i volti dei bambini”, ha quindi aggiungo. “Troviamo il coraggio di vergognarci davanti a loro, che sono innocenti e sono il futuro. Interpellano le nostre coscienze e ci chiedono: ‘Quale mondo volete darci?’ ”
“Disprezzando l’uomo creato a sua immagine, lasciandolo in balia delle onde, nello sciabordio dell’indifferenza, talvolta giustificata persino in nome di presunti valori cristiani, si offende Dio” ha detto papa Francesco durante la sua visita al campo profughi di Lesbo.
“La fede ci chiede invece compassione e misericordia. E sorta all’ospitalità, a quella ‘filoxenia’ che ha permeato la cultura classica”, ha proseguito: “non è ideologia religiosa, sono’radici cristiane concrete’. Gesù afferma solennemente di essere lì, nel forestiero, nel rifugiato, in chi è nudo e affamato. E il programma cristiano è trovarsi dove sta Gesù”.
“Il Mediterraneo, che per millenni ha unito popoli diversi e terre distanti, sta diventando un freddo cimitero senza lapidi. Questo grande bacino d’acqua, culla di tante civiltà, sembra ora uno specchio di morte. Non lasciamo che il mare nostrum si tramuti in un desolante mare mortuum, che questo luogo di incontro diventi teatro di scontro! Non permettiamo che questo ‘mare dei ricordi’ si trasformi nel ‘mare della dimenticanza’. Vi prego, fermiamo questo naufragio di civiltà!” ha esortato Papa Francesco. Poi il pontefice ha rivolto un ringraziamento al popolo greco: “Non vorrei concludere questo messaggio senza ringraziare il popolo greco per l’accoglienza. E tante volte questa accoglienza che diviene un problema, perché la gente non trova vie concrete per andare altrove. Grazie fratelli e sorelle greche per questa generosità”.