Quirinale. Per i Grandi elettori positivi Roberto Fico propone un seggio drive in nel parcheggio della Camera

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 AgenPress – L’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica prende il via il 24 gennaio a Montecitorio alle ore 15. Il problema resta come far votare i parlamentari positivi o in quarantena, che sono attualmente 35: 26 deputati e 9 senatori, in lieve calo rispetto ai giorni scorsi. In base alle regole valide finora, non potrebbero accedere a Montecitorio per le elezioni del capo dello Stato: le votazioni inizieranno lunedì 24 gennaio.

Roberto Fico come soluzione al nodo dei Grandi elettori positivi o in stato di quarantena che dovranno essere comunque messi nella condizione di votare. Stando a quanto riferiscono fonti parlamentari ha pensato di destinare il parcheggio della Camera dei deputati, in via della Missione, al seggio elettorale per l’elezione del Capo dello Stato. Così facendo, attraverso un sistema ben organizzato, i Grandi elettori infetti o in isolamento potranno restare a bordo dell’auto ed esprimere il loro voto all’interno dell’abitacolo, con una sorta di modalità drive-in.

Nel caso in cui lunedì 24 gennaio si optasse davvero per questa strada, servirà adeguare i riferimenti normativi con un intervento ad hoc. Intanto, nel corso della capigruppo a Montecitorio, Fico ha annunciato che chiederà al governo di agire in questo senso, predisponendo le modifiche normative necessarie per consentire di allestire il seggio in drive in.

Due ordini del giorno di Forza Italia e Fratelli d’Italia della Camera approvati il 19 gennaio quasi all’unanimità dall’assemblea (349 i sì, 4 no e 20 astenuti) impegnano il Governo a consentire al voto ai grandi elettori anche se positivi o in quarantena. Primi firmatari dei due odg il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida e quello di Forza Italia, Paolo Barelli.

A “garantire – si legge – ogni forma di collaborazione per permettere a tutti i 1.009 delegati di partecipare al voto, in raccordo con le altre istituzioni, il presidente della Camera e il presidente del Senato, rimuovendo ogni forma di impedimento, se del caso anche attraverso un intervento di carattere normativo”.

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