AgenPress. Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità indicato l’incidenza della pandemia nelle regioni, risultando ancora alta in Abruzzo, Umbria, Marche e Veneto, che comunque mostrano segnali di stabilizzazione del fenomeno.
L’Abruzzo, che scende rispetto alla settimana precedente, si colloca a 1421.3 casi ogni 100mila abitanti. Seguito dall’ Umbria con 1257,6, in calo rispetto a 7 giorni prima e dalle Marche con 1235,6 ogni 100mila abitanti. Si aggiunge il Veneto con 1167,9, anch’esso in flessione.
Nel monitoraggio settimanale dell’Iss rileva anche la discesa dell’indice di contagio Rt, che resta ancora sopra la soglia epidemica, e scende anche l’incidenza nel periodo 29 giugno-12 luglio.
Resta alta l’incidenza dei casi Covid nel periodo 15-21 luglio in 4 regioni: Abruzzo, Umbria, Marche e Veneto. Tutte e 4 le regioni, però, mostrano segni di raffreddamento. Più ricoveri sia in terapia intensiva – il tasso sale al 4,1% (rilevazione al 21 luglio) dal 3,9% rilevato il 14 luglio – che nei reparti ordinari (al 17,1 dal 15,8%). Umbria, Calabria e Valle d’Aosta registrano il più alto numero di ricoveri nei reparti ordinari.
Umbria, Calabria e Valle d’Aosta registrano il più alto numero di ricoveri nei reparti ordinari, per i quali in una settimana sono salite da 14 a 16 le regioni che hanno superato la soglia del 15%. Nessuna ha raggiunto la soglia del 10% dei ricoveri nelle terapie intensive; la Calabria si avvicina (9,5%), seguita da Liguria (6,2%) e Sicilia (6,0%).
In una settimana sono passate da zero a 3 il le regioni classificate a rischio basso.
Il monitoraggio indica inoltre che 12 regioni riportano almeno un’allerta di resilienza e 4 molteplici allerta.
Sono invece 14 le regioni classificate a rischio moderato, 5 delle quali ad alta probabilità di progressione, mentre 3 sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss.
Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari sono 16 regioni che hanno superato la soglia del 15% sono Umbria (42,2%), Calabria (32,9%), Valle d’Aosta (31,3%), Basilicata (30,1%), Sicilia e Liguria (entrambe 26,8%), Friuli Venezia Giulia (22.6%), Abruzzo e provincia autonoma di Bolzano (entrambe19,8%), Emilia Romagna (19,3%), Campania (18,5%), Marche (17,8%), Puglia (17,6%), provincia autonoma di Trento (17,0%), Lazio (16,8%), Toscana(15,2%)
Per quanto riguarda i ricoveri nelle terapie intensive, i valori più alti, ma al di sotto della soglia del 10% si rilevano in Calabria (9,5%), Liguria (6,2%), Sicilia (6,0%), Valle d’Aosta (5,9%) e Lazio (5,8%).