AgenPress – La Cina ha sospeso nella notte l’import di beni alimentari da oltre 180 imprese di Taiwan con una mossa che appare come una prima ritorsione contro la possibile visita nell’isola della speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi. I media di Taipei hanno rimarcato che “l’improvvisa mossa delle Dogane cinesi causerà un duro colpo” all’industria alimentare locale, tra agricoltura e pesca. Le Dogane, in base ai rilievi ufficiali, hanno contestato “la violazione delle normative pertinenti e interrotto d’urgenza l’import”. Dal 2021 la Cina ha messo al bando ananas e altri beni taiwanesi per la presunta presenza di parassiti e sostanze vietate.
“Apparentemente una visita del genere è molto pericolosa, molto provocatoria”, ha affermato l’ambasciatore cinese delle Nazioni Unite, Zhang Jun.
“Se una visita del genere si verifica, minerà anche le relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti”, ha aggiunto il diplomatico, per il quale la possibile visita di Pelosi non dovrebbe essere paragonata a quella del 1997, fatta dallo speaker della Camera Newt Gingrich per “un errore iniziale non rende legittimo il quello seguente”.
Inoltre, “anche la situazione a Taiwan sta cambiando con il supporto di alcune forze esterne. La tendenza di Taiwan verso l’indipendenza si sta ulteriormente sviluppando. Se non intraprendiamo azioni appropriate ed energiche per fermarla la situazione potrebbe essere persino fuori controllo”, ha continuato Zhang.
L’invito a Washington è di “onorare il suo impegno per il principio della Unica Cina”, che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito durante una video chiamata con il leader cinese Xi Jinping la scorsa settimana. Zhang ha concluso assicurando che “faremo tutto il possibile per difendere la nostra sovranità e integrità territoriale”.