Pascucci (Agenda nazionale civica): “Abbiamo rotto con Di Maio perché voleva usarci. Sosteniamo il campo progressista”

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AgenPress. Oltre duecento sindaci e amministratori civici firmatari dell’Agenda Nazionale Civica hanno inviato una lettera ai leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, per annunciare la rottura del patto elettorale siglato appena pochi giorni fa.

Alessio Pascucci, coordinatore dell’Agenda nazionale civica, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene”, condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.

“Quando abbiamo lanciato un programma di 15 punti per il prossimo governo, siamo stati poi cercati da alcune forze politiche per cercare appoggio. Abbiamo parlato con Impegno civico di Di Maio e Tabacci. Si è creata un’alleanza con noi che prevedeva una grande attenzione sui nostri temi e persone di riferimento importanti nel mondo civico nei loro territori. Questo non è avvenuto, tutti i nomi che sono stati suggeriti sono stati messi nei seggi subalterni. A me è stato promosso un seggio buono, ma io ho rifiutato, anche perché non è che per comprarti tutto il pacchetto di compri il coordinatore. Non c’era una vera attenzione nei confronti del civismo, c’era solo un’operazione di restyling della vecchia politica. Io oggi rappresento 500 amministratori locali che avevano scelto di stare nel campo progressista. In questo momento serve un governo più europeista possibile e più vicino possibile all’agenda Draghi sul Pnrr”.

“Mi permetto di fare un appello al PD: oggi in italia il 70% dei comuni è amministrato da sindaci di centrosinistra. I partiti però sono schiavi delle correnti e spesso si dimenticano di valorizzare questi amministratori locali. Faremo un’analisi sull’attenzione che ci sarà stata in questa campagna elettorale sugli amministratori locali. Non si può fare come hanno fatto Di Maio e Tabacci che ci hanno usato come paravento. Diversamente da molti di loro abbiamo le preferenze, quindi credo che ci debba essere un rispetto per chi è espressione del popolo e dei cittadini”.

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