Gas. Italia e altri tre Paesi Ue propongono un “price cap dinamico”. Gentiloni, può essere la soluzione giusta

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AgenPress – Per fronteggiare la crisi energetica l’Italia, in un documento non ufficiale firmato anche da Polonia, Grecia e Belgio, ha proposto un “price cap dinamico“, da applicare in uno scenario in cui non c’è assenza di forniture e c’è uno scambio di domanda e offerta di gas.

Nel documento si parla di “corridoio dinamico. E’ possibile – si legge – stabilire un valore centrale per questo corridoio e rivederlo regolarmente, tenendo conto di parametri di riferimento esterni e consentendo fluttuazioni intorno al valore centrale”.

Gas, l’Italia e altri tre Paesi Ue propongono un “price cap dinamico”

“Penso che sia giunto il momento che questa divergenza tra chi chiede il tetto al prezzo del gas e chi teme che questo tetto provochi un problema di forniture è andata ormai avanti troppo a lungo, e credo che la Commissione europea sia ormai pronta a fare una proposta”.

Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando della crisi energetica a Radio Anch’io, su Radio1.

Sul tetto al prezzo del gas “ci sono interessi diversi e ci sono ancora posizioni diverse” tra gli Stati membri, “credo che si stiano avvicinando, ci abbiamo messo un po’ di tempo anche quando ci fu la crisi della pandemia”.

“L’idea di un price cap bloccato può avere delle controindicazioni nel senso che l’andamento dei mercati, il trattamento verso i Paesi – perché è chiaro che l’atteggiamento verso la Russia non può essere lo stesso che quello verso la Norvegia o l’Algeria -, richiedono uno strumento abbastanza sofisticato, un price cap dinamico potrebbe andare incontro a questa necessità”.

 “La discussione tecnica andrà avanti, però se la Commissione europea mette sul tavolo una proposta in vista del vertice” dei leader Ue “del 20 e 21 ottobre, io penso che ormai le posizioni” tra i Paesi “si stiano avvicinando”, ha ribadito il commissario, facendo appello tuttavia a “non demonizzare” bensì a “capire anche le posizioni di chi dice ‘occhio che col tetto al prezzo del gas rimaniamo senza’”.

“Nel frattempo però abbiamo stoccaggi sopra il 90% e abbiamo ridotto il gas russo dal 40 al 7,5%, quindi quel rischio si è molto ridotto in questi mesi”.

 

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