AgenPress. Agevolare il progresso scientifico; garantire un accesso equo; favorire le scelte basate sui dati; incentivare la partecipazione e la partnership; incontrare i pazienti e i loro bisogni; promuovere la prevenzione e l’awareness: sono queste le priorità che Roche Italia ha individuato e sulle quali lavorare in partnership con tutti gli interlocutori del Sistema Salute. Un impegno presentato nel corso dell’evento “Roche in Italia, tre secoli di futuro”, tenutosi al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma – che ha chiuso un anno di iniziative dedicate alla celebrazione dei 125 anni di presenza di Roche nel nostro Paese.
La salute è un ambito nel quale è necessario agire in sinergia e con il contributo di tutti gli interlocutori. Per questo, durante l’evento, Roche ha voluto mettere a confronto diversi punti di vista in una tavola rotonda che ha coinvolto Fernanda Gellona, Direttore Generale Confindustria Dispositivi Medici; Enrica Giorgetti, Direttore Generale Farmindustria; Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale del Terzo settore e Vicepresidente Legambiente; Guido Rasi, Professore ordinario di Microbiologia Università di Roma Tor Vergata e Presidente del Clinical Trial Center del Policlinico Gemelli di Roma; oltre ai rappresentanti aziendali Maurizio de Cicco, Presidente e AD Roche S.p.A; Burçak Çelik, Presidente e AD Roche Diagnostics S.p.A.; Rodrigo Díaz de Vivar Wacher, Presidente e AD Roche Diabetes Care S.p.A; Mariapia Garavaglia, Presidente Fondazione Roche.
“Nel momento storico che stiamo vivendo c’è bisogno di mettersi al servizio del sistema con azioni concrete. Oggi più che mai vogliamo dare il nostro contributo per una salute equa, accessibile a tutti, prossima ai pazienti, partecipata e alimentata dalla ricerca. Proprio per questo le celebrazioni dei nostri 125 anni vanno oltre il riconoscimento dei traguardi raggiunti, vogliono essere soprattutto un invito ad agire in sinergia perché le competenze e le risorse di tutti sono necessarie – ha affermato Maurizio de Cicco, AD e Presidente Roche S.p.A. – Roche continuerà a essere partner del sistema per agevolare il processo che porta l’innovazione a beneficio dei pazienti. Le sfide più importanti restano la sostenibilità, dove dovremo passare da una visione di costo ad una d’investimento per il valore che la sanità porta alla società tutta, la digitalizzazione e la ricerca. In questo 2022 abbiamo chiuso ben 16 procedure con AIFA, con un potenziale impatto su oltre 100.000 vite e allo stesso tempo avviato 260 studi clinici che hanno coinvolto 17.500 pazienti.”
“Per garantire la sostenibilità futura del sistema sarà fondamentale sostenere un’evoluzione della Sanità da un modello puramente incentrato sulla cura a un’innovazione che privilegi la possibilità di predire, intervenire precocemente, e personalizzare gli interventi terapeutici – ha commentato Burçak Çelik, AD e Presidente Roche Diagnostics S.p.A.– In Roche, la combinazione sotto lo stesso tetto di ricerca e sviluppo di soluzioni farmaceutiche e diagnostiche ci permette di dare un contributo significativo lungo l’intero percorso dell’assistenza ai cittadini. In questo contesto, la diagnostica svolge un ruolo fondamentale perché da una parte fornisce gli strumenti che permettono una valutazione e misurazione attenta dei risultati terapeutici, dall’altra può influenzarli, permettendo decisioni cliniche più tempestive e accurate, ottimizzando così il percorso terapeutico del singolo paziente e rispondendo ai bisogni di razionalizzazione della spesa”.
“Il concetto di sostenibilità è centrale anche nella gestione delle patologie croniche che registrano numeri in costante crescita, come il diabete, una delle tre emergenze sanitarie più urgenti secondo l’OMS – ha dichiarato Rodrigo Díaz de Vivar Wacher, AD e Presidente Roche Diabetes Care S.p.A – L’impiego delle soluzioni di digital health e della telemedicina per il monitoraggio in continuo della glicemia, che permette una condivisione sicura e in tempo reale dei dati tra il paziente e il personale sanitario, può contribuire in maniera significativa a ottimizzare la gestione della patologia e delle sue complicanze, portando nuova linfa ai percorsi di cura. Il nostro intento è quello di continuare a lavorare in partnership con il Sistema Sanitario per garantire una presa in carico più prossima al domicilio del paziente e sempre più personalizzata, un’ottimizzazione delle risorse allocate e dei tempi di attesa, un miglioramento della qualità organizzativa e dell’efficienza dell’assistenza diabetologica, creando una sinergia di valore tra tutti gli interlocutori del Sistema Salute”.
Quello dei 125 anni è un traguardo storico, raggiunto grazie all’impegno delle generazioni che sono state parte di questa Azienda e di un percorso che, iniziato nel 1897, ha attraversato tre secoli lasciando sempre il segno della visione di Roche: fare oggi ciò di cui i pazienti avranno bisogno domani, per fornire costantemente soluzioni innovative, efficaci, tempestive e sostenibili a un sistema in continuo cambiamento, e che oggi può evolvere verso scenari di trattamento senza precedenti. Una storia che ha inizio alla fine del XIX secolo, quando un giovane commesso di una farmacia milanese, August Steffen, convince il fondatore del Gruppo Fritz Hoffmann-La Roche a concedergli la rappresentanza dei suoi prodotti per il nostro Paese. Viene aperta così la filiale italiana di Roche nel cuore di Milano, la prima ad essere fondata dopo casa madre in Svizzera. L’Azienda, che oggi in Italia opera attraverso la leadership sinergica delle tre divisioni – Farmaceutica, Diagnostica e Diabete – e l’azione della Fondazione Roche, impiega oltre 1000 persone con un’età media di 45 anni e il 17% è under 35. Inoltre, la metà della forza lavoro è costituita da donne, di cui il 52% ricopre posizioni di middle e top management.
Ponendosi sempre in una posizione di ascolto e attenzione verso i cambiamenti del contesto Roche è sempre stata un partner affidabile del Sistema nella storia dell’umanità: dalla produzione di vitamine e integratori su larga scala, alla ricerca e allo studio delle malattie del sistema nervoso centrale, dallo sviluppo di soluzioni diagnostico-terapeutiche contro i tumori e le malattie infettive, all’impegno nel campo delle malattie rare, fino alla più recente messa in campo delle proprie risorse economiche e competenze, dalla diagnostica alla farmaceutica per contrastare l’emergenza Covid-19 e contribuire, anche grazie alla collaborazione con enti e associazioni del terzo settore, alla ripresa del Sistema Salute del nostro Paese.
“La ricerca di soluzioni innovative per la salute del Paese appartiene al DNA dell’Azienda e la creazione della Fondazione, che quest’anno spegne 5 candeline, è stato un modo per proporre approcci innovativi in contesti non convenzionali. Guardiamo costantemente al futuro impegnandoci per favorire la ricerca indipendente e il dibattito istituzionale sui temi della salute e i diritti dei cittadini, come persone e non soltanto come pazienti, e agendo inoltre a vantaggio dei bisogni del territorio – ha concluso Mariapia Garavaglia, Presidente Fondazione Roche – Contribuire alla salute del Paese con un lavoro di rete e di co-progettazione tra pubblico e privato, che agevoli la relazione tra pazienti, mondo scientifico e istituzioni e rafforzi il confronto sui temi rilevanti per il SSN, è per la Fondazione una priorità”.
L’evento. Condotto da Victoria Cabello, ha visto la partecipazione di ospiti d’eccezione come: Paolo Mieli, storico e giornalista, con un intervento di apertura sul valore della storia per l’evoluzione e per il futuro; Roberto Battiston, fisico italiano ed ex Presidente ASI, con una riflessione sul merito che deve essere riconosciuto alla scienza in quanto fattore chiave per identificare soluzioni alle sfide di salute globali; Stefano Massini, scrittore e ‘raccontastorie’, che ha concluso con un intervento sul coraggio di pensare oltre gli schemi per poter migliorare il sistema della salute.
Alle celebrazioni dei 125 anni di Roche in Italia ha partecipato anche il nuovo direttore della filatelia di Poste Italiane, Giovanni Machetti, che con la cerimonia di annullo del timbro “Tre secoli di futuro” ha sigillato la chiusura di questo anniversario, in occasione del quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha conferito lo scorso ottobre – per la prima volta a una azienda del settore farmaceutico e diagnostico – un francobollo celebrativo, la cui creatività è stata realizzata dal celebre illustratore Emiliano Ponzi, evocativo dell’importanza della ricerca scientifica e dell’innovazione per la salute del Paese. Da questo riconoscimento è nata l’iniziativa “Mandaci una cartolina” con cui Roche vuole dare voce ai pazienti e alle loro famiglie, ai caregiver, ai medici, e a tutti gli attori del sistema, per ascoltare esigenze e richieste per la salute che verrà. L’iniziativa è aperta a tutti e accessibile al sito www.roche125anni.it