Cuccello (Segr. Confederale Cisl): “Non abbiamo aderito allo sciopero perché riteniamo che questa finanziaria abbia all’interno luci e ombre”

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La strada giusta da percorrere è il confronto


AgenPress. “Non abbiamo aderito a questo sciopero perché riteniamo che all’interno di questa finanziaria ci sono, come ha detto il nostro segretario generale, delle luci e delle ombre. Noi stiamo facendo un lavoro di grande pressione nei confronti del Governo anche rispetto la presentazione di emendamenti con confronti con i gruppi parlamentari.

Siamo convinti che si possa arrivare a dama rispetto ai cambiamenti che stiamo chiedendo. Crediamo che la strada da percorrere è questa – ha detto Andrea Cuccello, segretario confederale della Cisl, intervenuto su Cusano Italia Tv nella trasmissione “Italia città aperte” –  anche perché il paese è stato per tanto tempo all’interno di una grande crisi legata alla pandemia. L’Italia ha bisogno di rilanciarsi. Riteniamo che lo strumento come lo sciopero, che è l’estremo ratio, sia stato un errore questo momento”.

Sull’unità delle sigle sindacali, Cuccello ha aggiunto: ” Le sigle sindacali sono plurali, quindi all’interno del pluralismo sindacale ognuno può fare le proprie scelte, non è detto che bisogna stare insieme per forza per raggiungere obiettivi migliori. Si possono perseguire strade diverse per perseguire obiettivi che possono essere raggiunti in altro modo”. Sulla legge di bilancio: “è una manovra che va collegata in uno scenario particolare, ci sono meno risorse per lo sviluppo però 21 miliardi su 35 sono stati destinati alla copertura di misure per contrastare il caro energia che potranno bastare fino al 31 marzo al 2023, dunque a sostegno delle famiglie e delle imprese.

In merito al lavoro, viene direttamente dal nostro pressing, la conferma dell’operazione di riduzione del cuneo e questo è un fatto estremamente positivo. Relativamente  agli stanziamenti per la decontribuzione fino a 6 mila euro per l’assunzione e la stabilizzazione dei giovani fino a 36 anni, abbiamo chiesto un ulteriore allargamento perché riteniamo che i contratti a tempo indeterminato debbano costare di meno rispetto ai contratti a tempo determinato perché creano maggiori precarizzazione.

Per quanto riguarda il miglioramento dei congedi parentali, anche qui riteniamo che ci sia un errore in quanto è giusto coinvolgere anche i padri. Per la detassazione degli accordi di produttività sui quali il peso del fisco passa dal 10% al 5% noi chiediamo, per fare in modo che ci sia maggior utilizzo di secondo livello, la detassazione che possa arrivare allo 0%, anche in questo caso abbiamo prodotto degli emendamenti.

Infine crediamo che bisogna intervenire sulla questione relativa all’incremento del prelievo sugli extra profitti. Importante, poi, aver disinnescato lo scalone Fornero, Nelle prossime settimane partirà un tavolo complessivo sulla riforma previdenziale, questo è positivo perché si apre ai ragionamenti” ha concluso Cuccello.

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