Il messaggio di pace è il tema approfondito da Papa Francesco nell’incontro con la Polizia.
“Bisogna lavorare alla pace non con le belle parole, ma con i fatti”. Questo l’incipit del Santo Padre
Il Papa ha ricevuto i componenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, che si occupa dell’ordine pubblico in Piazza San Pietro, a Roma e in Italia durante le visite pastorali.
Il Pontefice ne ha lodato lo spirito di servizio e la gentilezza verso i pellegrini e i romani.
“Si può essere operatori di pace, artigiani di pace, anche attraverso gesti concreti apparentemente piccoli e facendo bene il proprio lavoro” . È quanto ha ricordato in udienza Papa Francesco Un servizio, ha sottolineato Francesco, che “può essere segno della vicinanza di Dio ai fratelli e alle sorelle che ogni giorno incontrate e che attendono da voi un gesto di cortesia e di accoglienza; c’è bisogno oggi di persone che lavorano per la pace non con belle parole, ma con i fatti, svolgendo con cura il proprio dovere al servizio del bene comune!”
Su tale scia Paolo Crisafi, che durante gli anni trascorsi in Polizia ha ricevuto un encomio per il lavoro svolto dal Capo della Polizia, attuale presidente di Remind e promotore della Giornata Mondiale della Pace del Mondo, ha fatto presente:
“Siamo convinti che le persone che portano avanti le buone pratiche siano Operatori di Pace per superare concretamente, insieme, le emergenze e i problemi quotidiani. E’ importante l’ impegno per la costruzione di momenti e iniziative di pace fondate sui pilastri della verità, della giustizia e dell’amore”.
Ha concluso Crisafi: ”l’unico immobiliare possibile, è un immobiliare che metta al centro le persone e che pensi allo sviluppo e alla messa in sicurezza dei territori, delle coste, dei boschi, delle città, delle infrastrutture, degli immobili e dei relativi impianti in armonia con il Creato. Come Remind continueremo a portare avanti la nuova concezione di cultura dell’abitare, a realizzare guide e quaderni e, in generale, mettere a disposizione di tutti, anche di chi amministra patrimoni e i beni ecclesiastici, le migliori competenze”.