PAE: LA NOSTRA DENUNCIA ERA CORRETTA, RISCHIO NUOVE TASSE PER TUTTI
AgenPress. Lo scellerato emendamento voluto da FdI e presentato dal capogruppo alla Camera Tommaso Foti diventato legge dal primo gennaio che consente ai cacciatori di sparare sempre e ovunque in qualsiasi ora del giorno e della notte, nelle aree protette, nelle zone interdette alla caccia, pure nei giorni di silenzio venatorio e nei periodo di divieto, anche nei parchi pubblici, aree protette e nei centri urbani, ha ottenuto il giudizio sfavorevole dalla Commissione europea che minaccia una procedura d’infrazione se l’Italia non dovesse rispettare le direttive comunitarie sulla tutela degli animali.
La Commissione chiede che vengano rispettate le normative UE e formula domande molto specifiche alle quali il Governo dovrà dare risposte entro un mese.
“VIOLAZIONE DIRITTO DELL’UNIONE” Richiesta messa in mora ex art. 258 TFUE Atteso che la procedura d’infrazione costituisce uno strumento indispensabile per garantire il rispetto e l’effettività del diritto dell’Unione, si richiede alla Commissione UE di avviare la fase precontenziosa ex art. 258 TFUE al fine di diffidare ed obbligare lo Stato inadempiente a conformarsi al diritto comunitario ovvero di imporre al Governo italiano il ripristino delle tutele previste dalle norme UE così come disciplinate dalla originaria Legge italiana n.157/1992. – dichiara il Presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – .
E’ la sintesi della nostra denuncia presentata alla Commissione europea, dopo aver superato il vaglio degli uffici filtro composti da esperti indipendenti, che il 18 gennaio scorso ci rassicura con la seguente frase “La Commissione europea la elaborerà tempestivamente“.
L’articolo 117 della costituzione italiana sancisce che la potestà legislativa esercitata dallo stato e dalle regioni non solo deve rispettare la costituzione stessa, ma anche i vincoli dell’ordinamento comunitario, pertanto questa norma avvierà una nuova procedura d’infrazione con conseguente esborso economico da parte dell’Italia e quindi di tutti i cittadini italiani e non solo dei proponenti dell’emendamento o del Governo con costi anche di 400.000 euro al giorno.”