AgenPress – “Intervento di rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Questa la prima ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
“Un provvedimento contingibile e urgente”, recita il documento, in base al quale il Corpo Forestale Trentino ha l’ordine di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l’incidente, procedere con l’identificazione genetica dell’individuo responsabile dell’aggressione di Andrea Papi e di procedere con la sua uccisione.
Inoltre, “eventuali orsi catturati e sospettati di essere l’orso ricercato saranno detenuti in cattività in attesa della conferma genetica”, che dia certezza della loro identità.
LAV, come annunciato fin da subito, risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici.
Il nostro Ufficio Legale è già a lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orso, che non la ricerca di sicurezza per i cittadini attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opporremo al provvedimento e faremo ricorso al TAR, dice
La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma. Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso.
LAV è pronta a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi, a cominciare da quello, annunciato ancora da Fugatti, che prevede di uccidere altri 60 individui per ridurre la presenza dell’orso nelle valli trentine.
Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato.