AgenPress – “Una nuova sessione e una nuova speranza alla fine della situazione di attesa in corso, dovrei discutere la mia tesi di laurea magistrale all’Università di Bologna a metà luglio ed è il giorno più importante per ogni studente del Master in generale e per me in particolare quel palco significa molto per me perché non sono passati due anni”.
Lo scrive Patrick Zaki in un post auspicando una “fine del continuo stato di attesa. Devo discutere la mia tesi di laurea all’Università di Bologna a metà luglio, e quello è il giorno più importante per ogni studente di master in generale, e per me in particolare”.
“Due esperienze in una città europea vanno bene come qualsiasi studente per una borsa di studio master in Europa, infatti sono stato rinchiuso per quasi due anni mentre tornavo a trovare la mia famiglia dopo il primo semestre, e dopo sono uscito da quell’esperienza, cercando di superare tutto questo, ma mi sono ritrovato in liste divieto di viaggio difficili da completare lo studio, però, con l’aiuto dell’università e dei professori, sono riuscito a finire gran parte degli esami per il master e spero che arrivi giugno e sarò a Bologna tra i miei colleghi a festeggiare il completamento della tesi magistrale da persona normale, soprattutto alla luce del termine e della risoluzione dei problemi dei legali”.
“Dal primo giorno del mio viaggio e tutti sanno che non voglio lasciare definitivamente l’Egitto o vivere in Europa, ma al contrario, è successo dopo aver richiesto a tutti i miei parenti una nuova esperienza e la più grande evidenza retrospettiva con la prima vacanza da una settimana, durante il quale sono stato trattenuto, e sono ancora Egitto, e cercherò di completare la mia vita come previsto Per essa nel realizzare i miei sogni legati allo studio di un master e poi un dottorato in Europa, devo tornare in Egitto naturalmente e senza problemi, ogni volta che c’è una vacanza o una possibilità per me di tornare.
Finalmente grato per tutto il supporto e la domanda di tutti gli amici prima e dopo ogni sessione, buona giornata piena di buone notizie che spero uno di loro mi permetterà di discutere la mia tesi di Master come ho desiderato tra i miei colleghi e professori di Bologna”.
Patrick Zaki rischia sempre altri cinque anni di carcere. La sua vicenda giudiziaria era iniziata con l’arresto del 7-8 febbraio 2020 e dura da tre anni e tre mesi, di cui 22 passati in carcere. L’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” si basa su un articolo scritto dal ricercatore nel 2019 su un attentato dell’Isis e due casi di presunte discriminazioni di copti, i cristiani d’Egitto.
La sua avvocata principale, Hoda Nasrallah e lo stesso Patrick non hanno escluso che oggi ci possa essere una sentenza ma molto spesso in passato le decisioni della Seconda Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d’emergenza) di Mansura hanno contraddetto le aspettative. Formalmente l’udienza odierna serve solo a far depositare atti della difesa ma, trattandosi di un giudice monocratico, come sempre c’è la possibilità di una sentenza.