AgenPress. «Nel 2022 si sono verificati 1.090 infortuni sul lavoro secondo l’Inal, mentre altri dati parlano di cifre molto più alte. Da inizio 2023 ad aprile sono 301 le vittime del lavoro: di questi 235 hanno perso la vita sul luogo di lavoro, mentre sono 66 i morti in itinere. Una media di circa 60 decessi al mese, 15 alla settimana. Dati impressionanti, un vero e proprio bollettino di guerra. Numeri indegni per un Paese civile.
Nella maggior parte dei casi non si tratta di incidenti ma di stragi annunciate. Servono dei fatti per spezzare la catena insopportabile di lutti. – lo dichiara il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. – È urgente intensificare i controlli e le verifiche sui posti di lavoro e assumere il personale necessario negli ispettorati per far rispettare le regole. – prosegue Magni.
Occorre sconfiggere la piaga della precarietà e cambiare le leggi che regolano gli appalti e i subappalti e serve investire nell’innovazione tecnologica per assicurare la massima sicurezza di chi lavora e diminuire il tempo di lavoro. Non ci abitueremo mai alle notizie di lavoratrici e lavoratori che escono la mattina per andare a lavorare e poi non fanno più ritorno a casa. Occorre un cambio di marcia, non è più rinviabile istituire il reato di omicidio sul lavoro.»