La lectio magistralis di Paolo Ghezzi sulla “Sostenibilità globale, cambiamenti climatici ed effetti sociali planetari”, ha coinvolto emotivamente gli oltre 200 ospiti in Sala
AgenPress. L’evento è stato organizzato dal presidente della Sezione di Roma dell’Associazione Nazionale degli Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia Prefetto Francesco Tagliente, d’intesa con la presidente nazionale Novella Calligaris.
Una mattinata di approfondimento sui “Criteri di sostenibilità ambientale nella costruzione e gestione degli impianti sportivi”. Una sfida da vincere per i prossimi appuntamenti internazionali.
La celebrazione della” Giornata “è stata aperta con l’Inno degli Azzurri e con il Canto degli Italiani spiegato e intonato dal Tenore Francesco Grollo, nella versione originale, possente e dinamica di canto di popolo – come pensato da Goffredo Mameli e Michele Novaro – toccando le corde degli oltre 200 ospiti in Sala. L’Inno di Mameli è il simbolo fondante dell’unità nazionale, dell’anima e del cuore del popolo italiano e non può essere eseguito a canzonetta o peggio alla “po po po”, come purtroppo abbiamo dovuto ascoltare in occasione di alcune recenti competizioni sportive internazionali.
I lavori sono stati aperti con i saluti del presidente del CONI Giovanni Malagò, del Prefetto di Roma Lamberto Giannini, del Capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Prefetto Laura Lega, della presidente nazionale dell’Associazione Olimpici e Azzurri d’Italia Novella Calligaris e del Presidente e Amministratore delegato di Sport e salute Vito Cozzoli.
L’ing. Paolo Ghezzi, Responsabile scientifico del Master in Gestione e controllo dell’ambiente (Geca) della Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa, ha affrontato il delicato tema della “Sostenibilità globale. Cambiamenti climatici ed effetti sociali planetari”. Con una interessantissima lectio magistralis. L’ing Paolo Ghezzi ha sottolineato che “La trasversalità delle discipline e la diffusione dei relativi impianti sportivi costituiscono un eccezionale opportunità per valutare e costruire modelli di sostenibilità misurabile, in grado di rendere ambientalmente ed economicamente più efficienti strutture e introdurre un nuovo approccio al loro utilizzo. E’ oggi possibile, anzi necessario, mettersi in gioco con apertura e trasparenza per comprendere a quale punto del cammino il mondo sportivo sia realmente arrivato rispetto gli obiettivi del “Green Deal” e del “Piano d’Azione per la Nuova Economia Circolare”
Sono poi interventi l’ing. Luigi Ludovici, Responsabile Ufficio Sport e Periferie e Sviluppo Impiantistica Sportiva di Sport e Salute S.p.A. sulla “Consistenza degli impianti sportivi italiani. “Consistenza degli impianti sportivi italiani e l’architetto Gino Zavanella sui “Criteri di sostenibilità ed efficienza nella progettazione degli impianti sportivi e nella loro gestione”
Il prof Tiberio Daddi Professore dell’Istituto di Management – Laboratorio Sustainability Management Scuola Superiore Sant’Anna ha completato i contributi accademici trattando della sostenibilità ambientale nel calcio parlando delle “Buone pratiche per una gestione ambientale nel calcio”.
I lavori sono stati conclusi dall’organizzatore dell’evento Prefetto Francesco Tagliente e dalla presidente nazionale dell’ANAOAI Novella Calligaris
A margine del Convegno abbiamo chiesto all’Ing Paolo Ghezzi una dichiarazione esclusiva per il nostro giornale Ecco cosa ci ha risposto
“Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia senza precedenti per il nostro pianeta e richiede l’impegno di tutti i settori della società, incluso quello dello sport.
Ho voluto trattare il delicato tema che mi è stato affidato partendo da alcune immagini di Sebastião Salgado, celebre fotografo documentarista, che ha dedicato gran parte della sua carriera a catturare immagini che riflettono il rapporto fragile tra l’uomo e la natura.
Le sue fotografie sono, spesso, atti di denuncia per chi vuole leggere oltre le immagini e interrogarsi sul destino del pianeta.
Gli sforzi planetari per mantenere l’innalzamento della temperatura entro 1,5° sono ancora insufficienti e i dettagliati rapporti dell’IPPC (Intergovernmental Panel On Climate Change) testimoniano la necessità di un reale sforzo comune per evitare scenari irreversibili in grado di minare il normale equilibrio del pianeta. Le responsabilità dell’uomo, ricollegabili al suo agire dalla rivoluzione industriale in poi, sono ormai un presupposto di base condiviso dalla comunità scientifica internazionale. Gli scenari globali, così come quelli a noi più vicini, risentono da tempo dei cambiamenti climatici in atto e testimoniano gli effetti indotti sul benessere delle comunità nei diversi punti del pianeta: siccità estese alternate a inondazioni distruttive; movimenti di grandi masse di persone, 38 milioni ogni anno, costrette a ricollocarsi geograficamente a causa di condizioni di vivibilità insopportabili; perdita di biodiversità e di patrimonio naturale; riduzione delle foreste e incapacità sempre più evidente di compensare la CO2 emessa; denutrizione e mancanza di risorsa idrica di qualità.
Sono solo alcuni degli effetti di cui già abbiamo contezza e che ci coinvolgono direttamente. E’ quindi importante agire, a livello individuale e collettivo, non solo con buoni propositi ma con azioni concrete e immediate. Questo vale anche per il mondo sportivo che costituisce un volano non solo di valori etici e corretti modelli di vita ma anche un capillare strumento per fare cultura di sostenibilità, attraverso esempi concreti e tangibili, rivolgendosi soprattutto ai giovani che si avvicinano alla pratica sportiva. La trasversalità delle discipline e la diffusione dei relativi impianti sportivi costituiscono un eccezionale opportunità per valutare e costruire modelli di sostenibilità misurabile, in grado di rendere ambientalmente ed economicamente più efficienti strutture e introdurre un nuovo approccio al loro utilizzo. E’ oggi possibile, anzi necessario, mettersi in gioco con apertura e trasparenza per comprendere a quale punto del cammino il mondo sportivo sia realmente arrivato rispetto gli obiettivi del “Green Deal” e del “Piano d’Azione per la Nuova Economia Circolare”.
Servono azioni coordinate e sforzi organizzati che si affianchino agli sporadici segni di buona volontà, comunque importanti. Mi auguro che l’evento di oggi possa dare impulso ad un lavoro programmatico con il contributo delle istituzioni scientifiche, del CONI e delle Federazioni sportive per definire protocolli condivisi, a volte multidisciplinari a volte specifici, in grado di indirizzare la progettazione dei nuovi impianti o il recupero degli esistenti, nonché il loro utilizzo, verso reali e tangibili obiettivi di sostenibilità. Protocolli e indirizzi tecnici che possano includere tutte le discipline e non solo i grandi impianti ed eventi sportivi, ma l’ordinarietà capillare dello sport giovanile e l’approccio gestionale dello sport dilettantistico.
Un impegno collettivo che parte dalla conoscenza in termini di sostenibilità, oggi non particolarmente diffusa, del patrimonio impiantistico e gestionale per declinare poi, magari attingendo alle buone prassi già esistenti, nuove modalità di approccio diffuso e virtuoso”.
Nella foto da sx Prefetto Francesco Tagliente – Ing. Paolo Ghezzi